Venerdì 27 gennaio 2023 è la giornata in ricordo della Shoah e dei milioni di vittime di uno dei più grandi genocidi della storia. "Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo". Nelle parole di Anna Frank è racchiuso il senso della Giornata della Memoria, ricorrenza che si celebra in gran parte del mondo, ogni anno, il 27 gennaio. Il dovere di ricordare e far conoscere uno dei capitoli più bui della nostra storia affinché non si ripeta, è questo il significato profondo, il dovere di non dimenticare descritto da Primo Levi: "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre".
In tutte le città e borghi d'Italia hanno già preso il via eventi e iniziative per ricordare la tragedia della Shoah. l'Irpinia e i suoi borghi non poteva non ricordare e rendere omaggio a questo evento drammatico che ha inciso profondamente anche nella nostra provincia. Tre campi d’internamento nei Comuni di Solofra, Monteforte e Ariano che ospitarono tantissimi prigionieri di passaggio provenienti o destinati ad altri campi del Sud, 80 deportati ebrei, centinaia di donne chiamate le "internate" e a queste cifre vanno aggiunti i 35 Comuni che furono scelti per i provvedimenti di detenzione libera. Molti dei paesini della provincia irpina divennero dei veri e propri ostelli forzati per i tanti che si opponevano alle leggi del regime.
"Il giorno in cui il mondo conobbe Auschwitz è quello in cui continua a ricordarlo" e per continuare a ricordare il Forum dei Giovani di Andretta (AV) in occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio 2023, proietterà il film "Il bambino con il pigiama a righe" presso l'Auditorium comunale, alle ore 18:00. Un momento di condivisione e di commemorazione per tutta la comunità di Andretta, un segnale forte sui pericoli causati dall’odio, dal fanatismo, dal razzismo e dal pregiudizio.
"Il bambino con il pigiama a righe" è un film drammatico del 2008 scritto e diretto da Mark Herman e tratto dall'omonimo romanzo di John Boyne pubblicato nel 2006. Ambientato durante la Seconda guerra mondiale, vede come protagonista un bambino tedesco, Bruno (Asa Butterfield) che, a causa della promozione del padre ufficiale nazista a comandante di un campo di concentramento, è obbligato a lasciare la sua vita a Berlino e a trasferirsi in una nuova casa nella campagna desolata insieme al padre Ralf (David Thewlis), alla madre Elsa (Vera Farmiga), la sorella Gretel e la domestica Maria. La nuova residenza è ubicata a poca distanza da un campo di concentramento in cui si pratica l'eliminazione sistematica degli ebrei. Bruno, costretto ad una noiosa e solitaria cattività dentro il giardino della villa, trova una via di fuga per esplorare il territorio. Oltre il bosco e al di là di una barriera di filo spinato elettrificato incontra Shmuel, un bambino ebreo affamato di cibo e di affetto. Sfidando l'autorità materna e l'odio insensato indotto dal padre e dal suo tutore, Bruno ascolterà soltanto il suo cuore e supererà le recinzioni razziali.
Attraverso gli occhi di due bambini, quelli di Bruno e di Shmuel, rivive sullo schermo una vicenda, una delle peggiori avvenute nel corso della storia, che sicuramente non capiscono la gravità della situazione. "Il bambino con il pigiama a righe" non è una favola dove ognuno ha un proprio ruolo, è l'inadeguatezza e la debolezza degli adulti, anche di quelli buoni, a obbligare i bambini a prendere in mano il proprio destino e a determinarlo.
La barriera in questo caso è reale, è il filo spinato della recinsione, ma possiamo vederla anche come un simbolo. Due bambini nati lo stesso giorno, due bambini uguali e due realtà ben distinte. Non riescono a comprendere perché sono separati da una barriera se in fondo sono così simili. Shmuel e Bruno sono gli unici che superano la barriera contro la quale sbattono gli adulti. Oltrepassando la recinzione, sfidano i valori stabiliti, non danno peso a quello che è stato insegnato loro, la loro amicizia va oltre. Bruno indossa il pigiama a righe, eguagliandosi a Shmuel. Per i bambini, l’amicizia è tutto e non ci sono differenze.
Questa contrapposizione di realtà ci mostra come le nostre origini possono segnarci per tutta la vita e condannarci. Nessuno sceglie dove nascere, nessuno ha la colpa di appartenere a una culla piuttosto che a un’altra. I bambini non capiscono queste differenze e vedono gli altri uguali a loro, amici con cui giocare e condividere avventure.
Nella storia e nel film viene sottolineato, inoltre, che le idee possono essere indirettamente molto più pericolose di qualsiasi arma, soprattutto, se teniamo conto del potere che hanno, in determinati momenti, per unire e piegare le volontà. La convinzione nei confronti di una determinata causa può indurre le persone a commettere qualsiasi azione, per quanto possa sembrare ingiusta e crudele. Finché non diventiamo l’altra persona, non siamo coscienti della sofferenza degli altri. Invertendo i ruoli, provando sulla nostra pelle il dolore altrui, ne diveniamo partecipi e coscienti.
In occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio 2023, il Forum dei Giovani di Andretta (AV) proietterà il film "Il bambino con il pigiama a righe" presso l'Auditorium comunale, alle ore 18:00
VEN
dalle 18:00
Andretta
Piazza dei Caduti, 83040 Andretta AV, Italia
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