Continuano senza sosta e con un grande successo di pubblico gli spettacoli previsti dal Cartellone 2022/2023 del Festival Regionale del Teatro Amatoriale "Città di Montoro". Ancora una serata di grande teatro, Sabato 11 marzo 2023, alle ore 19.30, con la Compagnia irpina "I Cardi" di Solofra che porterà in scena una commedia che ha fatto la storia della famiglia De Filippo, "Filumena Marturano": la rivelazione di Eduardo De Filippo.

L’associazione di promozione sociale "Teatro Popolare Montorese", organizzatrice della XXV edizione della rassegna teatrale festival regionale "Città di Montoro", con questo spettacolo, intende far rivivere, attraverso un richiamo alla tradizione, quelle opere che costituiscono le fondamenta del teatro comico napoletano, consapevoli che esse arrivino da altri tempi, ma sicuri che piacciano ancora al pubblico che ama il teatro, al di là dei tempi e delle mode. 

Sabato 11 marzo il Gruppo Teatrale "I Cardi" di Solofra (Av) intende omaggiare un grande Maestro del teatro napoletano, Eduardo De Filippo, e porta in scena una delle sue commedie più belle "Filumena Marturano", regia di Aniello Pisano, in tre atti, presso l'edificio ex Scuole Elementari, frazione Preturo, Via Sottana 1, Montoro. 

"Siamo davvero felici di tornare in una rassegna per noi davvero importante, che durante gli anni ha saputo trasmetterci passione ed un intramontabile voglia di amare sempre di più quest'arte, il teatro. Grazie al Teatro Popolare Montorese!". Queste le parole della Compagnia che ha fatto del teatro la propria bussola, che punta ai valori del Teatro costantemente, alla loro genuinità, alla gioia di crescere nella condivisione di emozioni irripetibili. 

Il Gruppo, assurto ad una vera e propria Compagnia, è stato fondato nel 2003 infatti in quest'anno 2023 compie 20 anni, da tre giovani amici e nel corso di questi invidiabili anni di attività ha portato in scena un numero consistente di sketch del trio "La Smorfia" dell’indimenticato Massimo Troisi e dei compagni Lello Arena e Enzo Decaro, fino a crearne di propri tra i quali citiamo "La Divina Commedia Comica", "La promessa degli Sposi" ed "Il viaggio dei Magi", rispettivamente rivisitazioni in chiave comica delle opere del Sommo Poeta e di Alessandro Manzoni, inventando, quindi, addirittura una serie di rocambolesche vicende precedenti all’arrivo dei tre Re d’Oriente presso la grotta della Natività.

Molto notevole, inoltre, è la fascia d’età di questi giovani attori che va dai 15 ai 32 anni, ma tutti accomunati da una passione divampante per quest’arte così impegnativa che è il Teatro e che sabato 11 marzo li vedrà dare il meglio di sé sul palco con la rappresentazione di "Filumena Marturano", che è uno dei più riusciti e meditati personaggi femminili di Eduardo De Filippo, e al contempo, una delle commedie più care e amate dal grandissimo drammaturgo napoletano.

"Interpretare le commedie di Eduardo è quasi impossibile e lo si può paragonare ad una scalata sul K2. È possibile provarci solo mettendoci cuore, passione ed immedesimandosi il più possibile nel personaggio. Le commedie del Maestro sono una lezione di vita ogni volta che si provano prima dello spettacolo e ci si rende conto che non si è lì tanto per recitare, ma c’è una responsabilità ben precisa ogni qual volta si ripetono le sue parole ed espressioni. Siamo intenzionati a crescere sempre di più sotto il profilo recitativo, con sacrificio, passione ed umiltà. Solo in questo modo i risultati saranno visibili. Venti anni di attività non sono pochi e se il nostro gruppo si è allargato ogni anno di più, vuol dire che abbiamo creduto in un progetto duraturo e forte, merito anche della perseveranza di ognuno".

"Filumena Marturano" rappresenta l’unica commedia di Eduardo dove il protagonista non è un uomo, ma una donna. Filumena è appunto la protagonista, non solo perché la commedia ha il suo nome, perché "obiettivamente il suo ruolo è il cardine fondamentale nello svolgimento della storia, ma anche e soprattutto per la caratura del personaggio che si eleva di una spanna rispetto a quella di Domenico Soriano" (altro personaggio cardine della commedia).

Scritta da Eduardo per la sorella Titina, che lamentava come il vero successo della ribalta fosse sempre riservato al protagonista maschile, al primo attore, e mai alla donna, e portata in scena per la prima volta al teatro Politeama di Napoli nel 1946, "Filumena Marturano" ancora oggi è la sua commedia più rappresentata. 

Eduardo, inoltre, raccontò che l’idea di Filumena Marturano gli nacque dalla lettura di una notizia: una donna a Napoli, che conviveva con un uomo senza esserne la moglie, era riuscita a farsi sposare soltanto fingendosi moribonda. "Questo era il fatterello piccante, ma minuscolo; da esso trassi la vicenda ben più vasta e patetica di Filumena, la più cara delle mie creature". Ed è infatti proprio questa la sintesi dell’opera di Eduardo, un’interpretazione indimenticabile, da cui è stato tratto un’altrettanto splendido film, che vede come protagonisti Sofia Loren e Marcello Mastroianni.

Filumena Marturano è analfabeta, conosce soli i numeri (era riuscita infatti a scrivere su una banconota da 100 lire la data del concepimento del figlio avuto da Domenico); parla pertanto solo ed esclusivamente in napoletano, un napoletano molto stretto. Il suo tono, nonché le sue movenze e il suo modo di gesticolare, sono proprio quelli tipici delle popolane partenopee.

Ex prostituta, si finge moribonda per farsi sposare dal suo amante, Domenico Soriano. Scoperta la beffa, l’uomo pretende l’annullamento del matrimonio perché, sostiene, essergli stato estorto con l’inganno. A quel punto la donna rivela d’avere tre figli e che uno dei tre è figlio proprio di Domenico Soriano.

Inizialmente l’uomo è furioso, ed insiste nella richiesta d’annullamento e nel voler sapere quale sia suo figlio, ma Filumena, testarda e ostinata, acconsente alla prima richiesta ed oppone un energico rifiuto alla seconda. Infine, il conflitto si scioglierà, e la donna riuscirà a farsi sposare con una cerimonia ufficiale e ad ottenere il riconoscimento dei tre figli.

Nel teatro di Eduardo, Filumena unisce sia caratteristiche storicamente considerate maschili sia femminili, come: senso della realtà, ostinazione, perseveranza e determinazione, qualità che la metteranno contro tutto e tutti per affermare un sogno che da lungo tempo insegue: la famiglia.

Con un netto rifiuto della disgregazione familiare, in modo ossessivo, eroico e drammatico, attraverso l’orgoglioso amore di madre, ricerca ed impone quel bisogno di unità che non ha conosciuto nell’infanzia e non ha ritrovato nella sua vita da adulta, in un confronto continuo tra passato reale e doloroso e presente ideale, volendo a tutti i costi essere riconosciuta come moglie e come madre da Domenico Soriano, dai figli e dal mondo.

Indimenticabile, come tutta l’opera del resto, il finale del terzo atto, quando la donna, che non ha mai versato una lacrima, che ha sempre avuto gli occhi asciutti, recita: "Sai quanno se chiagne? Quanno se cunosce ‘o bbene e nun se po’ avé!" e si scioglierà in lacrime alla presenza del marito esclamando in tono quasi liberatorio: "Dummì, sto chiagnenno…Quant’è bello a chiàgnere!"

In questa storia, commovente e struggente, l'interpretazione di Titina De Filippo, nella quale lei mise tutta se stessa e tutti i suoi sentimenti, fu magnifica tanto da risultare inarrivabile pure in confronto alle successive e notevolissime recitazioni in quel ruolo di altre attrici-monumento. La Filumena di Titina era vera, vivida, regalando una partecipazione alla storia come pochissime rappresentazioni cinematografiche o teatrali riuscirono, trasformando lo spettatore in fantasma del palcoscenico divenendo parte integrante della scena, dei movimenti, delle pause, con le emozioni, con il cuore in gola. "Filumena è Titina, sono una cosa sola, l’amore, la passione e il dolore vero, messi in scena non come recitazione, come verità".

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Nuovo appuntamento per il Festival Regionale del Teatro Amatoriale: Sabato11 marzo 2023 alle ore 19:30, "Filumena Marturano" di Eduardo De Filippo, con la Compagnia teatrale "I Cardi" di Solofra, presso l'edificio ex Scuole Elementari, frazione Preturo, Via Sottana , Montoro

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