"Assisi 1211, Chiara ha diciotto anni. Una notte scappa dalla casa paterna per raggiungere il suo amico Francesco. Da quel momento la sua vita cambia per sempre. Non si piegherà alla violenza dei familiari, e si opporrà persino al Papa: lotterà con tutto il suo carisma per sé e per le donne che si uniranno a lei, per vedere realizzato il suo sogno di libertà. La storia di una santa. La storia di una ragazza e della sua rivoluzione".
Per lunedì al Cinema lo Zia Lidia Social Club ci propone la visione di "Chiara", un film di Susanna Nicchiarelli, presentato in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 2022, la protagonista ha il volto di Margherita Mazzucco, nota per il ruolo di Elena nella serie "L’amica geniale" di Elena Ferrante. Lunedì 17 aprile alle ore 20:00, al Cinema Movieplex, sarà Pietro Ammaturo, docente di critica cinematografica all'Università degli studi della Basilicata, a presentarlo al pubblico. Inizio proiezione ore 20.30.
Italia-Belgio 2022, targata Vivo film, Rai Cinema e Tarantula, Chiara è portato nelle sale da 01 Distribution. Durata 106 min. Del cast fanno parte Margherita Mazzucco, Andrea Carpenzano, Carlotta Natoli, Paola Tiziana Cruciani e Luigi Lo Cascio.
Il documentario prende il via dalla giovane età della fondatrice dell’ordine delle Clarisse, a partire dalla sua fuga dalla casa paterna per unirsi all’amico Francesco d’Assisi e facendo voto di povertà. La visione di Chiara si scontra tuttavia con il mondo patriarcale alla base della Chiesa, ma la futura santa non ha intenzione di piegarsi, desiderosa di contribuire alla diffusione della parola di Cristo al pari dei suoi compagni frati.
Nell’arco di circa 15 anni, il film circoscrive la quasi interezza del racconto alla Chiesa di San Damiano, dove Chiara coltiva la propria vocazione. A parte l’iniziale fuga della protagonista e fugaci incursioni nel viaggio di Francesco in Marocco, la regista rimane incollata alle mura di quel monastero, che per la giovane costituisce la quasi totalità del mondo a lei conosciuto.
La regista tenta di ergere a eroina la religiosa di Assisi, nonostante vessata in ogni modo dalla chiusura di una Chiesa che non tiene affatto a porre uomini e donne sullo stesso piano, sentitasi tradita infine anche dall’amico Francesco, quando questi è costretto a scrivere la regola secondo cui frati e monache sono tenuti a vivere lontani fra loro.
Una martire, sebbene non sia andata incontro alla morte per la propria fede, ugualmente oppressa in vita da quegli uomini di Chiesa che ne condannarono la libertà di servire il proprio Dio nel modo che riteneva più vicino agli insegnamenti di Gesù. La sorda prepotenza degli alti prelati, fra cui un arrogante Luigi Lo Cascio nei panni del futuro Papa Gregorio IX, è controbilanciata solo dall’ammirazione con cui le donne della sua epoca guardano a Chiara, manifestata all’interno del film addirittura con un intero brano intonato dalle monache che, folgorate dall’esempio della protagonista, ne decantano il nome in un coro reiterato, declamandone una santità tale da permetterle di compiere miracoli quasi senza accorgersene.
Chiara, la figlia di un conte e vissuta ad Assisi quando Francesco cominciava a fondare un nuovo ordine monastico e a predicare vangelo e povertà, è una figura inedita per la cinematografia. La giovane "rivoluzionaria" si dimostra un soggetto appetibile per la galleria di donne illustrate dalla regista (dopo Nico e la figlia di Marx), una figura determinata, in contrasto con la patriarcale società feudale, capace di opporsi ai dettami del clero, che la spuntò anche col Papa, carismatica e femminista ante-litteram.
Basata sugli studi della medievista Chiara Frugoni, la sceneggiatura porta la firma della stessa regista. Oltre che nello spirito, la modernità è nel modo di narrare una vicenda svicolandosi dai modelli agiografici e narrativi tradizionali. Recitazione in umbro antico e canzone finale contemporanea di Cosmo. "La storia di Chiara e Francesco è entusiasmante. Riscoprire la dimensione politica [...] significa riflettere sull’impatto che il francescanesimo ha avuto sul pensiero laico. La vita di Chiara, meno conosciuta di quella di Francesco, ci restituisce l’energia del rinnovamento, l’entusiasmo contagioso della gioventù, ma anche la drammaticità che qualunque rivoluzione degna di questo nome porta con sé". (Susanna Nicchiarelli)
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