Lo Zia Lidia social Club presenta il Cinema all'aperto, due giornate di proiezioni, giovedì 22 e venerdì 23 agosto alle ore 21:00, presso il Piazzale Eliseo con i film di Wim Wenders e Paolo Virzì.

Con la direzione artistica di Michela Mancusi, giovedì 22 verrà proiettato "Buena Vista Social Club" di Win Wenders, restaurato e distribuito dalla Cineteca di Bologna.

Documentario girato da Wenders nel 1998, nasce dall’occasione di accompagnare l’amico e musicista Ry Cooder (“Paris, Texas”) a L’Avana per la produzione di un disco solista di Ibrahim Ferrer. Il regista era rimasto colpito dalla musica cubana che aveva conosciuto una prima riscoperta internazionale proprio grazie al disco “Buena Vista Social Club”, registrato nel ‘96 già con la produzione di Ray Cooder e pubblicato l’anno dopo, e del resto Wenders ha sempre considerato la musica di un film mai come semplice accompagnamento alle immagini, ma come elemento dinamico di sceneggiatura (nel ‘94 utilizza il fado dei Madredeus in “Lisbon Story”). Dotato di un’apparecchiatura totalmente digitale, aderisce alle storie che i protagonisti ci narrano, alle prove delle registrazioni, ai luoghi che testimoniano della loro gioventù, adottando un montaggio che rispetta i ritmi della quotidianità e dei ricordi. Degno riconoscimento della statura artistica di tutti gli anziani musicisti ed interpreti, i due concerti di Amsterdam e di New York. Presentato al Festival di Berlino nel 1999. “Una volta che ho visto e filmato L'Avana, ho capito cosa c'era di così speciale in questa musica: era uscita da questa città. Quella musica era il sangue di questa città. Il luogo era trasceso nel suono, per così dire, aveva trovato un'altra forma di esistenza in queste canzoni...Anche la musica, grande e commovente, non avviene senza un senso del luogo. Ha bisogno di radici da cui attingere...[tutti] i miei film sono iniziati tutti così: come un luogo che va raccontato”. (Wim Wenders)

Venerdì 23 agosto alle ore 21 sarà la volta del film "Un altro ferragosto", il seguito dell’acclamato Ferie d’Agosto del 1996, film cult che valse a Paolo Virzì il David di Donatello come Miglior Film.

Ventotene, ventisei anni dopo quelle “Ferie d’Agosto” che nel 1996 avevano visto l’incontro-scontro di due famiglie (e di due Italie) e che avevano donato a Paolo Virzì l’affermazione a livello popolare (David di Donatello al miglior film), il regista toscano torna sullo stesso luogo per illustrare un’altra situazione di confronto. I due nuclei familiari si ritrovano di nuovo a contatto: i Molino, con l’ormai vecchio e malato Sandro, per il quale il figlio Altiero, concepito proprio in quell’estate di tanti anni fa, organizza la vacanza insieme ai vecchi amici e parenti; i Mazzalupi, per il matrimonio dell’ex bambina Sabrina (detta “Sabry”) - e ora famosa influencer - con il manager arrivista e destrorso Cesare. Ricompaiono i vecchi personaggi (le sorelle vedove Luciana e Marisa, la compagna di Sandro Cecilia, l’aspirante attore Mauro) insieme a new entry interpretate da Christian De Sica, Vinicio Marchioni, Andrea Carpenzano, Ema Stockholma. Virzì (di nuovo autore con Francesco Bruni a cui si aggiunge il fratello Carlo Virzì) fotografa una società sempre più scissa, divisa, inconciliabile, in cui i difetti dei due ceti si sono nel frattempo acutizzati e cronicizzati, e dove al disorientamento ideologico fa eco una babele culturale e linguistica. “Alla speranza (ingenua) del passato recente si suturano le idiosincrasie e le insofferenze di chi, nel tempo presente, testimone impotente, assiste allo sfascio e alla débâcle. Tra sarcasmo, salace ironia, lirismo Virzì chiude il cerchio. Si ride (a denti strettissimi) e ci si commuove”. (Mario Tudisco, www.spietati.it)

L'evento "Cinema all'aperto" è stato sostenuto dal sindaco Laura Nargi e da tutto il Comune di Avellino che hanno dato un contributo fondamentale allo svolgimento dell’evento.

Fondamentale anche la Cineteca di Bologna per il dialogo e il confronto costante, con la certezza che questa collaborazione rappresenti un punto di partenza per il prossimo e imminente futuro.

Non ultimo, un doveroso ringraziamento a tutte le associazioni culturali che contribuiscono a tener viva la passione per il cinema e ad alimentare quotidianamente il fuoco della cultura.

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