Il "Volo dell'Angelo di Gesualdo "si svolge annualmente nell'ultima domenica di Agosto, in occasione dei festeggiamenti per San Vincenzo Ferreri. Quest'anno l'appuntamento è fissato per il 28 Agosto, per l'occasione ci sarà anche la tappa di Irpinia Express, il treno storico che condurrà i viaggiatori nel paese del Principe dei Musici.
Il rituale è un modo per ringraziare il Santo della abbondanza dei raccolti. La festa è anche per i tanti emigranti, che ritornano a Gesualdo.
I primi festeggiamenti in onore di San Vincenzo Ferreri risalgono intorno al 1822. Le origini della manifestazione rimangono invece ancora non chiarite del tutto, infatti dagli archivi della Confraternita della Chiesa del SS. Rosario sono emersi pochi esaustivi elementi per una precisa ricostruzione storica. Il primo documento che ne fa esplicita menzione è datato 21 Agosto 1841 (Cfr: G.Fulcoli, "La tradizione popolare e la festa di san Vincenzo in La Chiesa e il Convento del SS.Rosario a Gesualdo, Avellino, De Angelis Editore 2002). Altre date significative sono: anno 1833, costituzione del primo Comitato-Festa e il 1876, anno in cui le cronache riportano l'infausto evento della rottura della fune (allora fatta di semplice canapa) e la caduta dell'angelo che - si racconta - si salvò cadendo nella fitta vegetazione che allora circondava la fortificazione del castello.
La tradizione racconta che la nuova fune che avrebbe dovuto sorreggere l'angelo, stavolta d'acciaio, venne donata da un gruppo di emigranti gesualdini a lavoro su un mercantile statunitense attraccato nel porto di Napoli.
La fune utilizzata viene tesa fra la torre del Castello di Gesualdo e il campanile della Chiesa del SS. Rosario . A essa viene legato un bambino vestito da Angelo che fa il cosiddetto volo fino al centro della Piazza Neviera sottostante, dove viene allestito un palco sul quale, ad aspettarlo, c'è un uomo vestito da Diavolo. L'Angelo giunto a metà del percorso in corrispondenza del centro della sottostante piazza, si rivolge prima al Santo e poi al suo popolo: “O glorioso San Vincenzo Ferreri, io dall'alto vengo e ti saluto, …mi rallegro con te del grande onore che oggi ti rende questo popolo festante…” e poi agitando il suo dardo lancia la sfida al diavolo… “lode a te evviva per sempre a dispetto di Satana e di tutto l'inferno!” …. Il diavolo, nel trambusto di spari e urla disumane, sbuca da sottoterra e risponde: … “di Satana? Di tutto l'Inferno? Quale esile fiato fa cenno al mio nome? Al mio Regno? …Tu! …Chi sei tu, o miserabile uccello dalle ali mozzate che pigolando vai su questa mia terra? .... segue un alterco in cui il diavolo, dall’atteggiamento subdolo ed ironico, sbeffeggia il popolo delle sue debolezze e dei suoi vizi, facendo vanto della sua potenza sugli uomini, per poi rivolgersi sarcastico al suo nemico.
L'angelo esalta le virtù della fede nell’elogio al santo ed esorta il popolo a combattere le insidie del male con la preghiera per non cadere nelle tentazioni e nel vizio.
La lotta si placa e il diavolo sconfitto ritorna all’inferno inveendo e minacciando, mentre l’angelo vincitore, nel tripudio generale riprende il suo volo fino al Campanile.
Nella processione che segue la lotta, i demoni vinti si aggirano ancora per le strade finché l’angelo ritorna alle sue origini celesti. Ridiscenderà l’anno dopo a ricacciare negli inferi il male e a riportare sulla terra il bene, ritornerà a portare equilibrio tra gli uomini, tra coloro che non sono “né angeli e né demoni, ma angeli e demoni allo stesso tempo”.
Foto: Pro Loco Gesualdo
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SAB
DOM
Chiesa del SS. Rosario di Gesualdo
Piazza Neviera, 83040 Gesualdo AV, Italia
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