Montoro: commedie in scena al Festival del Teatro Amatoriale

Prosegue il ricco programma di spettacoli teatrali della XXVII Edizione del Festival Regionale del Teatro Amatoriale "Città di Montoro", promosso dall'Associazione di Promozione Sociale "Teatro Popolare Montorese", che, anche quest'anno, riconferma Montoro come punto di riferimento del teatro amatoriale campano.

Sabato 30 Novembre, alle ore 19.30, la Compagnia Teatrale "La Magnifica Gente do Sud" di Mercato San Severino (SA) in scena con "L'amore non vede differenze", commedia in 2 atti di Tiziana Coppola, per la regia di Alfonso Ferraioli.
La Compagnia Teatrale "La Magnifica Gente do Sud", operante dal 1990, ritorna, dopo circa 10 anni, al Festival Teatrale Montorese, con un lavoro molto significativo. 
La commedia si svolge in tempi moderni e racchiude in essa due tematiche di sfondo sociale e civile: "Razzismo" e "Donazioni per la Vita". 
La storia coinvolge una famiglia normale, affronta in modo leggero e divertente lo scontro tra un padre chiuso nei suoi pregiudizi e spinto dalle solite frasi fatte, che rasentano il razzismo; una figlia, innamorata di un ragazzo mussulmano, che come tutti i giovani rifuggono dai soliti stereotipi, ormai superati; una mamma che, ergendosi a vera protagonista, cerca in tutti i modi di tenere unita la famiglia, ponendosi come fulcro tra marito e figlia. Tutto cambia nel momento in cui si scopre che il marito è affetto da leucemia e che ha bisogno di un trapianto di midollo. 
Questa commedia si prefigge di diventare un ulteriore tassello divulgativo per la "Fintred" Avellino/Salerno (Federazione Italiana Nefropatici Trapiantati di Rene e Donatori) verso la donazione di Organi – Midollo – Sangue di cui la Federazione è nata e porta avanti attraverso le varie sedi dislocate in tutte le province italiane.

Domenica 1 Dicembre, sempre alle ore 19.30, la Compagnia Teatrale "Talento Zero - 'O Triato" di Contrada-Forino presenterà "'O medico d'e pazze", commedia in tre atti di Eduardo Scarpetta, per la regia di Antonio Galetta.
Delle opere di Scarpetta è certamente una delle più popolari e rappresentate. Scritta nel 1908, fu tratta da un’opera brillante di Karl Laufs, commediografo tedesco di incerta fama. 
Cavallo di battaglia di molti grandi interpreti del nostro teatro di tradizione. Un gioiello di comicità. Un continuo susseguirsi di equivoci e situazioni imbarazzanti. Una galleria di personaggi pittoreschi, a volte grotteschi, altre volte surreali, sempre esilaranti. 
Antonio Galetta, nel pieno rispetto dello spirito del testo originale, ha adattato il copione alle sue personali corde interpretative. Ha snellito i dialoghi, riscrivendoli in un linguaggio più vicino ai giorni nostri. Ha aggiunto nuove battute. Ha dato spazio alla fantasia. Ha confezionato uno spettacolo semplice, senza effetti speciali. Un gioco fanciullesco, per ridere di gusto, come si rideva una volta. Senza volgarità.