Martedì grasso di grande festa ad Avellino con la Zeza di Bellizzi Irpino. Lungo le strade cittadine è ritornata la consueta rappresentazione della Canzone di Zeza e il Ballo della Quadriglia a fare da cornice al Premio Terra di Zeza 2023 e alla presentazione del libro "Patrimonio culturale e festività dei carnevali: gli itinerari urbani dei risultati storici in Campania".
Una manifestazione piena di gioia e vitalità a cui ha assistito tanta gente, uno spettacolo pieno di colori e maschere in compagnia con il gruppo della Zeza di Bellizzi, che a Piazza del Popolo è arrivato intonando un ritornello "Festa portaci a Venezia" che ha riecheggiato per tutto il circondario.
Il Capo Zeza Pellegrino Iannaccone, nipote e figlio di ex capi zeza, si è detto entusiasta della promessa del Sindaco Festa di contribuire al ritorno della Zeza di Bellizzi nella capitale del Carnevale: "Per me è un ritorno nella città del Carnevale per eccellenza, è importante far conoscere la Zeza di Bellizzi, soprattutto lo dobbiamo a quelle persone che non ci sono più, ma hanno speso tanti anni della loro vita per portare avanti questa tradizione antichissima". E ha aggiunto: "Quando passo per le strade di Bellizzi mi commuovo pensando a loro, perché grazie a loro adesso io posso portare avanti questa tradizione, oggi sono io l'artefice che hanno designato per portare avanti questo gruppo e gliene sono immensamente grato. Andare a Venezia per noi significa un ritorno tra i grandi".
Presente alla manifestazione anche il Professore Paolo Apolito, antropologo dell'UNISA, uno degli studiosi dell'equipe che negli anni 70 studiò la Zeza e fece scoperte importanti sulle sue origini, il quale ha sottolineato le particolarità e l'unicità della Zeza di Bellizzi, che "rispetto a tutte le altre presenti nelle nostre regioni, si distingue per l'eleganza, la grazia complessiva della manifestazione, a partire dai singoli costumi che sono molto curati e particolari. "Tenga presente - continua il professore- "che ricordo anche quelli di 40/50 anni fa, anche se devo ammettere che con il tempo hanno guadagnato in immagine, in lustro e nei colori. Forse però la particolarità e la dimensione più forte della Zeza di Bellizzi sta nel fatto che è la migliore realizzazione di teatro in strada e in piazza. Una Zeza che si sposta dal palco alla piazza senza perdere niente della sua bellezza. Il secondo elemento è la forza espressiva che, secondo me- aggiunge -, esprime un'abilità, una capacità, una bravura dei protagonisti, dei mascherati. Ma esprime anche la forza del popolo che c'è dietro, perché quando una tradizione rimane così forte per decenni, nonostante i grandi mutamenti del mondo della cultura e di tutto, vuol dire che dietro c'è una forza vitale della comunità altrimenti diventerebbe una citazione del passato e non una realtà del presente. La Zeza di Bellizzi, invece, non è memoria del passato, non è citazione del passato, non è memoria inerte, non è museo polveroso ma è vita, vita della comunità che le garantisce il futuro. La Zeza di Bellizzi vive di vita propria e non ha bisogno di altro".
Il Professore Pasquale Del Toro del Dipartimento di Architettura, Università di Napoli Federico II, curatore del libro "Patrimonio culturale e festività dei carnevali in Campania", anche lui presente all'evento, con entusiasmo e con emozione ha presentato, in Piazza del Popolo, il volume alla folla accorsa e afferma: "in questo libro sono stati censiti più di 104 carnevali con modalità di rito molto diversi tra loro e ognuno con una sua storia, ma la Zeza di Bellizzi Irpino è una rappresentazione unica perché si svolge con la partecipazione e il coinvolgimento delle persone, della comunità, dei giovani e, soprattutto, come in passato si utilizzano spazi pubblici o privati per la sua rappresentazione".
Grande momento anche la premiazione tenutasi dinanzi l'ingresso di Palazzo di Città dal referente della Zeza di Bellizzi Ernesto Spartano, che ha omaggiato con il Premio Terra di Zeza 2023:
Il Professore Paolo Apolito antropologo dell'UNISA, grande ricercatore e conoscitore della Zeza;
La Professoressa Francesca Romano della Sapienza di Roma per aver condotto uno studio sul museo privato del vecchio ex capo zeza Leopoldo Iannaccone di Aiello del Sabato;
L'Avvocato Furcolo Giovanna, legale dell'associazione e socia onoraria;
Il Professore Pasquale Del Toro curatore del libro "Patrimonio culturale e festività dei carnevali in Campania".
Attimi di commozione per il baciamano dei giovani della Zeza a "Zio Mario", il signor Mario Iannaccone, Capo storico della Zeza di Bellizzi, e per la consegna della targa, un ringraziamento corale per il suo grande e infaticabile lavoro, del tempo e la passione che ha speso e messo in tutti questi anni, per portare avanti una tradizione secolare e unica come quella della "Canzone di Zeza".
La mattinata a Piazza del Popolo si è conclusa con la rappresentazione della "Canzone di Zeza" ad opera del gruppo della Zeza di Bellizzi Irpino e della Banda Musicale tra la gioia e l'ammirazione dei presenti.