È stata inaugurata l’8 ottobre ed è visibile fino al 30 novembre 2022 la “Mostra Caleidoscopio Friburgo” presso il Carcere Borbonico di Avellino, promossa dalla Provincia di Avellino e organizzata dal Museo Irpino in collaborazione con l’Associazione Montorocontemporanea, direzione organizzativa di Gerardo Fiore.
Curatore della Mostra il Professore Andrea B. Del Guercio, titolare della Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Un progetto editoriale ed espositivo che il prof. Del Guercio insieme ad altri esperti ha curato in ogni particolare, senza lasciare nulla al caso e all'intentato.
Un lavoro lungo un anno e mezzo, un collettivo di 22 artisti di diverse nazionalità uniti in un unico progetto realizzato tra Avellino, Montoro e Friburgo: Susanne Allgaier, Petra Blocksdorf, Celia Brown, Alexandra Centmeier, Jan Douma, Carola Faller-Barris, David Gnandt, Anja Kniebühler, Angelina Kuzmanovic, Alfonso Lipardi, Irina Lozinskaja, Julius Martin-Humpert, Birgit Olzhausen, Jürgen Oschwald, Chris Popovic, Almut Quaas, Ludwig Quaas, Rebecca Speth, Gabriela Stellino, Konrad Wallmeier, Jennifer Weigt, Ulrike Weiss. Tutti con l'intento di stupire, di catturare l'attenzione e le emozioni dell'osservatore attraverso "un cannocchiale", come suole spesso definirlo il Professore Del Guercio.
Calabrittano d’origine, di stanza a Roma, da diversi anni a Friburgo, per il Prof. Del Guercio non è stato difficile instaurare una relazione con l'Associazione di artisti della città di Friburgo, alla quale ha presentato il progetto - scambio fra Montorocontemporanea e la città tedesca. “Difatti ad Avellino in questo momento non stiamo solo ospitando una mostra di artisti stranieri, come lo scorso anno, ma siamo riusciti a creare uno scambio tra il Museo di Avellino e quello di Friburgo – afferma il curatore. Per la costituzione della mostra abbiamo selezionato gli studi e gli artisti tedeschi più interessanti e questo Caleidoscopio, per offrire al visitatore un viaggio all'interno della creatività tedesca dell'arte, con l'obiettivo di portarlo a camminare per le strade di questa splendida città”. Ed è proprio da qui che inizia il viaggio Avellino-Friburgo attraverso l’arte e il Caleidoscopio, cioè attraverso la multivisione, nucleo centrale della mostra. “L’arte e le opere degli artisti vengono osservate come una serie di porte che si aprono a diverse esperienze, come vedere dieci programmi televisivi insieme e avere la possibilità di scegliere quello più adatto ai nostri interessi. Un susseguirsi di stanze e di porte, una sorta di circuito o corridoio infinito. In questo progetto – prosegue - ogni immagine apre a un mondo nuovo e l'obiettivo della mostra e del suo curatore, è spingere il visitatore alla curiosità e alla scoperta continua”.
Una doppia mostra in contemporanea “Avellino nello stesso momento è esposta a Friburgo e il visitatore che entra nel museo di Friburgo osserva, attraverso il Caleidoscopio appunto, ciò che accade contemporaneamente anche ad Avellino e viceversa”. Attraverso il cannocchiale è il visitatore a cercare cosa guardare, a cercare le immagini. Tutto ciò che si osserva è sotto forma di stand a piccole sezioni, immagini che ritornano, libri che galleggiano nell'aria, tante forme d'arte diverse. “Il caleidoscopio – afferma Del Guercio - è un oggetto importante, un fondamentale strumento per una didattica della democrazia, attraverso il quale ognuno di noi, puntandolo su di un'immagine, può avere una sua idea, un pensiero, una visione e un’emozione diversa. Questa è la democrazia”.Curato con particolare attenzione anche il percorso espositivo delle opere all’interno della mostra visibile al Museo Irpino di Avellino, posizionate ad altezza uomo e non in alto, per essere alla portata del visitatore "perché è essenziale - secondo Del Guercio - creare una relazione dimensionale e dialogante tra l'opera e l’osservatore. L'arte non è solo evidenza ma anche relazione e dimensione della memoria”.
Nella mostra è presente anche una sezione dedicata a giovani talenti, voluta dall’artista italo-tedesco di origine solofrana Alfonso Lipardi, legata ad un'Accademia dedicata soprattutto alla scultura. Una selezione di opere sperimentali realizzate con materiali come pietra e legno utilizzando tecniche diverse come la fotografia ed abbracciando le tematiche del riciclo e dell'alimentazione, attraverso i quali l’artista dona agli oggetti o ai prodotti, che noi scartiamo, una loro dimensione estetica, come ad una semplice lamiera. "Il Caleidoscopio non è altro che una geografia ideale sulla quale l'artista vede delle altre geografie". L'artista Alfonso Lipardi, nato a Solofra ma trasferitosi da piccolo con i genitori in Germania, racconta con entusiasmo del suo ritorno in Irpinia: “E’ come ritornare indietro con il cuore, posso finalmente lasciare qualcosa di bello alla mia terra e soprattutto a mia madre. Il mio vuole essere un omaggio a tutte le donne del mondo e a mia madre, che ha dovuto lasciare l’Italia e la scuola per accudire la famiglia. E’ importante, tuttavia, guardare le cose sempre da un'altra prospettiva, il suo sacrificio ha fatto sì che io avessi un futuro migliore, un riscatto anche per lei".
Sull’importanza della mostra e sulla necessità per la nostra terra di aprirsi al mondo dell’arte e della cultura, il Presidente di Montorocontemporanea, Gerardo Fiore, sottolinea con forza che momenti e progetti come questi sono essenziali per entrare a far parte del sistema globale dell’arte e non restare chiusi in una dimensione provinciale. “L’arte e la cultura possono ridare slancio alla nostra economia- afferma Fiore - è sicuramente un compito arduo e una lotta faticosa, ma noi come associazione cerchiamo di portare avanti questi obiettivi perché si arricchisce il territorio, la popolazione e, soprattutto, si lavora sui ragazzi”. “La nostra associazione- continua- è nata perché volevamo portare l'arte a Montoro, volevamo che il nostro territorio si aprisse all'arte. Abbiamo creato una sede e una collezione d’arte contemporanea grazie anche agli artisti che hanno esposto le loro opere a Montoro. Ognuno di loro ha voluto donare una propria opera al Comune e in questo modo abbiamo allestito una Pinacoteca Comunale. L'incontro con il Prof. Del Guercio è stato fondamentale perché siamo riusciti in poco tempo ad organizzare due mostre importanti con artisti internazionali. Attualmente espongono nella Galleria di Friburgo 5 artisti italiani di cui 3 irpini”.