In occasione del Carnevale 2023 il Gruppo "Petruro Giovani" con la gentile partecipazione della Pro Loco di Altavilla Irpina e il patrocinio dell'Amministrazione Comunale da il via alla Prima Edizione del "Carnevalissimo a Petruro" con la rappresentazione della "Zeza e i Dodici Mesi" e la lettura del "Testamento di Carnevale" nelle piazzette del piccolo borgo.
Una delle tradizioni irpine più sentite durante il Carnevale è, appunto, la "Canta dei Mesi", una rappresentazione allegorica che vuole essere omaggio e devozione per ciò che Madre Natura offre durante l'anno. La rappresentazione della Cantata dei 12 mesi è, difatti, una tradizione italiana e avviene negli ultimi giorni del Carnevale, c’è un Re, vestito con sfarzo che rappresenta il potere, un servo che simboleggia la dipendenza e dodici figuranti che rappresentano i mesi e quattro che raffigurano le stagioni. Insieme a loro vi sono due paggi, un Arlecchino (al nord) o un Pulcinella (al sud) la cui ironia sono l’unica difesa nei confronti delle prepotenze subite. Ci sono poi delle guardie con la spada che mantengono l’ordine pubblico e non manca l’accompagnamento musicale con fisarmoniche, chitarre, violini e mandolini.
Fra i riti d'inizio anno dobbiamo sottolineare che la "rappresentazione dei mesi" è una forma di arte drammatica molto antica e la sua autenticità è provata, soprattutto, da un testo conservato in un codice bolognese del XIV secolo e in diverse lezioni raccolte dalla tradizione orale napoletana. Aveva luogo principalmente nella piazza del paese, aveva per protagonista i dodici mesi, più Capodanno e Pulcinella. Questi andava a piedi, Capodanno e Novembre su ronzini e gli altri su asini. Giunti sul luogo della rappresentazione, disposti in circolo, davano luogo alla recita.
Altra manifestazione carnevalesca e popolare molto antica è la "Zeza", che in Irpinia viene rappresentata in diversi comuni. Una scenetta principalmente di origine Campana, anticamente veniva rappresentata nei cortili dei palazzi, nelle osterie, nelle piazze, quando fu ufficialmente proibita, nella seconda metà dell’Ottocento, prese i caratteri di uno spettacolo teatrale messo in scena esclusivamente nel periodo di Carnevale.
Un altro aspetto caratteristico dei borghi irpini, durante la settimana grassa, è la lettura del "Testamento di Carnevale", una rappresentazione pubblica che avviene il Martedì Grasso con la Morte di Carnevale. Una commedia carnevalesca nella quale è facile cogliere una sorta di confessione collettiva dei peccati con la pubblica denuncia delle malefatte della comunità, in quanto Carnevale nel suo testamento denuncia i vizi e i mali dei concittadini.
"'A morte 'e Carnevale" (La morte di Carnevale) è una commedia in tre atti scritta da Raffaele Viviani nel 1928. Questa commedia è nota a molti per essere stata portata in scena, in una edizione con un cast notevole, da Carlo e Nino Taranto, che vestivano rispettivamente il ruolo di Carnevale e del nipote, affiancati da una eccezionale Luisa Conte nel ruolo della compagna di Carnevale. Narra un tema sempre attuale, la rivalsa dalla miseria e la forza di volontà che occorre per emergere da una situazione di disperazione, si articola in quasi due ore di spettacolo raccontando la storia di Pasquale Capuozzi, detto Carnevale.
La commedia è ambientata a Napoli, quartiere Concordia, alla fine degli anni venti del secolo scorso, precisamente nel giugno del 1928. Pasquale Capuozzi, detto Carnevale, è un vecchio avido, burbero e malandato, il quale per vivere presta soldi con interessi. Un vecchio usuraio, per l'appunto, che sta per morire. L’amante ‘Ntunetta e il nipote Rafele assistono il vecchio in punto di morte amorevolmente per ottenere la sua eredità.
All’apertura del testamento l’amante e il nipote scoprono che il vecchio non ha lasciato loro nulla, la ricchezza accumulata con tante tirchierie è destinata alle opere pie. Quando i due decidono ugualmente di sposarsi, avviene un colpo di scena, giunge un custode del cimitero ad annunciare un caso di morte apparente: il defunto non è morto, è in attesa di tornare a casa.
Il Programma del "Carnevalissimo a Petruro" prevede diversi momenti durante tutto il pomeriggio del 19 febbraio:
Si inizia alle 15:00 in Piazza S. Gennaro per il ritrovo di tutte le Maschere e la "Zeza", per poi sfilare alla volta di Contrada Lago Inferiore.
Alle 15:30 tutti nella Piazzetta della Contrada per assistere alla rappresentazione della Mascherata con balli e canti della tradizione irpina.
Poi si procede verso Piazza Grande e alle 17:00 seconda rappresentazione della Zeza e della lettura del "Testamento di Carnevale" con la partecipazione della Pro loco di Altavilla Irpina.
Alle 18:30 un momento conviviale con tutti i presenti e alle 19:00 Estrazione della Lotteria di Carnevale.
Domenica 19 febbraio 2023, nel piccolo borgo di Petruro Irpino in provincia di Avellino, la Prima Edizione della "Zeza e i Dodici Mesi" con la lettura del "Testamento di Carnevale". Si inizia alle 15:00 in Piazza S. Gennaro
DOM
dalle 15:00
Petruro Irpino
Via Ten. Ettore Capozzi, 9, 83010 Petruro Irpino AV, Italia
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