Grottaminarda è attraversata dalla Strada Regia che da Napoli raggiunge le Puglie. Voluta da Carlo D’Angiò alla fine del XIII secolo, fu ristrutturata all’epoca di Filippo II nel 1578.

Tra il 1605 ed il 1607 vi vennero sistemate alcune fontane progettate da Scipione Galluccio e Andrea Insano, artigiani di Cava de’ Tirreni.

Quando nel 1735 Carlo III di Borbone decise la risistemazione della strada, oltre alla famosa Fontana del Re, situata tra Grottaminarda e Passo Eclano, fece installare altre quattro fontane di minore importanza del territorio di Ariano Irpino: Fontana di Ponte Gonnella, Carpino della Pila, Carpino della Tetta, ovvero coperta, da fons tecta, e Fontana della Maddalena. 
Utilizzate normalmente per dissetare i viandanti, durante la stagione estiva alleviavano la sete dei membri della corte reale che da Napoli si recavano a caccia nel territorio irpino (specialmente a Torre Guevara, nel territorio di Bovino).

Quella di Grottaminarda, recentemente restaurata, è la più importante ed è sormontata da uno stemma bellissimo ed arricchita da una lapide. 

Realizzata con blocchi di calcare bianco scolpito, in stile barocco, mostra ai lati due obelischi di forma tronco-piramidale allungata con sulla facciata centrale, limitata alla base da ampie volute, due lesene architettoniche in stile dorico che definiscono uno spazio su cui sono scolpiti a rilievo stemma e simboli borbonici.

 Ai piedi della grande struttura si trova una lunga vasca di forma rettangolare con diverse bocche per lo scolo dell’acqua. Anche la vasca è stata realizzata in pietra.

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Grottaminarda
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La Fontana del Re

via nazionale delle puglie grottaminarda

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