Altro appuntamento con la programmazione dello Zia Lidia presso il Multisala Partenio di Avellino, giovedì 21 marzo alle ore 20:30 con la proiezione di "After work" di Erik Gandini.
Il regista, scrittore e docente Erik Gandini, nato a Bergamo e trasferitosi da anni in Svezia, titolare della cattedra di cinema documentario all’Università delle Arti di Stoccolma, in After Work si interroga sulla percezione che esponenti di diverse classi sociali, culture e religioni hanno sul lavoro e sul suo rapporto con l’esistenza.
Spaziando episodicamente tra la Corea del Sud, gli Stati Uniti, il Kuwait e l’Italia, le voci di autorevoli esperti di comunicazione e di futuro, che predicono la possibilità per l’umanità di emanciparsi dall’obbligo di lavorare per vivere, si alternano alle confessioni e ai vissuti esperenziali di chi il lavoro lo subisce o lo accetta, o di chi lo fugge (come i NEET, acronimo per Not engaged in Education, Employment or Training, percentuale particolarmente presente tra i giovani italiani).
Con l’apporto della fotografia di Fredrik Wenzel, il documentario riconferma la capacità di Gandini (ricordiamo Videocracy. Basta apparire nel 2009 e La teoria svedese dell’amore nel 2015) di ammaliare lo spettatore con immagini ricercate e un montaggio dinamico.
Nel documentario ci sono interventi di Elon Musk, Noah Chomsky, Josh Davis, Elisabeth Anderson, Luca Ricolfi, Armando Pizzoni.
"Facciamo fatica a immaginarci alternativa al lavoro perché il lavoro è insito in noi, è come l’aria", afferma Gandini, "l’idea di After Work è nata dalla necessità di parlare di lavoro come qualcosa da cui facciamo fatica ad allontanarci. Ho cercato esperienze di vita vera per raccontare ciò che sta accadendo e quello che potrebbe accadere".
"Grazie alla tecnologia dobbiamo ridefinire che cosa significa “darsi da fare”", spiega Erik Gandini, "la svolta del Kuwait è la più inquietante, lì ci sono persone depresse e frustrate perché non comprendono quale sia il senso della vita. L’etica del lavoro è vecchia di 350 anni ed era un’idea perfetta, ora questa idea è incompatibile col presente e il futuro". Per molte categorie il lavoro è una forma di «schiavismo modernizzato»: nel film c’è l’esempio di un autista di Amazon che in auto viene controllato da cinque telecamere.
«Forse la risposta è nelle parole dello studioso Kevin Kelly», dice il regista: «Le macchine sono per rispondere, gli esseri umani per domandare».
Il programma:
Introduce: Bianca Maria Paladino
Interverrà: Franco Senzafrontiere Fiordellisi, Segretario Generale Cgil Avellino
GIO
dalle 20:30
Avellino
Piazza del Popolo, 1, 83100 Avellino AV, Italia
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