Parrocchia Santa Maria del Popolo

La prima chiesa costruita nel territorio di Torella dei Lombardi fu quella di Santa Maria del Perillo, ovvero del pericolo, detta anche Santa Maria degli Angeli la cui festa ricadeva il 15 agosto. Sorta ai piedi del castello, precisamente all’esterno delle mura di cinta, fu la prima parrocchia torellese. Questa chiesa dalle dimensioni di m. 10 per 7 circa è stata officiata fino agli inizi del 1900.

La prima fonte storica che ne accerta l’esistenza risale al 1225 anche se siamo portati a credere che questa chiesa esistesse già da molto tempo prima. All’interno di questa chiesa si venerava un’antica tela, ora esposta nella Chiesa di Santa Maria del Popolo, che raffigura la Madonna col bambino seduta sul trono e servita dagli angeli, “la Maestà”. La tela, molto usurata, risale al XV secolo e risente dello stile pittorico diffuso in quel tempo in ambito napoletano.

A causa dello spostamento progressivo del centro urbano verso la parte più alta del paese venne costruita un’altra chiesa in una vigna fuori dalle mura del castello. La chiesa inizialmente intitolata a Santa Maria delle Grazie fu successivamente dedicata a Santa Maria del Popolo. Dopo il terremoto del 1694 venne ricostruita esclusivamente a spese della Comunità. Il 29 novembre 1732 fu rasa al suolo da un altro terremoto. Fu nuovamente ricostruita nel 1755 come risulta dalla data scolpita sull’imponente portale in pietra locale. La chiesa a croce latina ed in stile barocco era a tre navate ed aveva un’estensione di 910 mq.

Con il terremoto del 23 novembre 1980 l’edificio fu raso al suolo. Nel decennio che trascorse dal terremoto all’ultimazione della costruzione del nuovo edificio parrocchiale, il culto si svolse in un prefabbricato costruito con il contributo della Caritas Italiana e la collaborazione del Comune. In seguito l’area dell’antica Chiesa Madre fu ceduta al comune per l’edificazione dell’ufficio postale. La parrocchia in cambio ebbe il suolo dove è stato costruito il nuovo complesso parrocchiale. La posa della prima pietra avvenne nel pomeriggio del 26 luglio 1988 per mano di Mons. Antonio Nuzzi. La pietra fu prelevata dalle macerie della vecchia chiesa per simboleggiare la continuità della struttura e del popolo che in essa si raccoglieva e che si raccoglierà in seguito. La chiesa fu benedetta dall’arcivescovo Mario Milano il 22 dicembre 1991.

Nell’antico quadro, inizialmente collocato sull’altare maggiore della vecchia chiesa madre ed ora posto sul lato sinistro dell’edificio parrocchiale è raffigurata Santa Maria del Popolo con in braccio il bambino Gesù, il Santo patrono Eustachio, l’Arcangelo Raffaele e San Nicola.

A Torella per vari secoli la festività principale ha visto come titolare Sant’Antonio di Padova, pur rimanendo patrono, a livello liturgico, Sant’Eustachio. A Torella il culto di Sant’Eustachio venne con il feudalesimo. I baroni, oltre che funzionari statali erano anche ufficiali dell’esercito e come loro protettori preferivano i santi guerrieri. Il popolo, sentendo distante la figura del santo guerriero, si affidò all’intercessione di Sant’Antonio; per questo motivo il culto di Sant’Eustachio non era radicato tra i torellesi. A queste discordanze festive ha posto fine il parroco don Vito Lotrecchiano che commissionò, ad una rinomata ditta di Ortisei (Bz) una statua in legno raffigurante Sant’Eustachio.

Così dal 1998 sono stati ripresi i festeggiamenti in onore del santo patrono che hanno luogo il 20 settembre.
“Placido era un generale dell'esercito dell'imperatore Traiano, di indole buona e caritatevole. Durante una battuta di caccia, Placido si imbatte in una cerva che portava tra le corna una croce luminosa e la figura del Cristo. A ciò si deve la sua conversione e il battesimo suo e di tutta la sua famiglia, battesimo nel quale assunse il nome di Eustachio. Arrestato insieme alla moglie Teopista e ai figli Teopisto e Agapio, fu con loro torturato. Morirono tutti martiri arroventati dentro un bue di bronzo.”