“Il Giovane Enrico”, il libro di Andrea De Simone e Tonino Scala, sarà protagonista di un approfondimento speciale, di un’occasione di confronto e riflessione organizzata da LAIKA in collaborazione con UGS Avellino e CGIL Avellino, presso Spazio Laika ad Atripalda, il 19 settembre alle ore 19.00.
Durante la serata saranno presenti: Francesca Fabrizio – UGS Avellino, Antonio Lepore – Nidil/Laika, con i saluti di Andrea Famiglietti – Nidil/Laika.
Edito nel 2025 da Infinitimondi, “Il Giovane Enrico”, racconta la giovinezza di Enrico Berlinguer e i suoi primi passi nel mondo dell’attivismo politico, con uno sguardo letterario e umano.
Un romanzo ma anche un contributo a conoscere meglio questa figura straordinaria che ancora oggi appassiona, incuriosisce, interroga. Siamo nell’immediato dopo 25 luglio 1943, con l’Italia ancora in guerra, con il fascismo ancora vivo, con la miseria diffusissima. Ed è in questa Italia che un ragazzo, Enrico Berlinguer, compie le sue scelte di vita di impegno con le classi subalterne e l’adesione al PCI. E qui, Tonino Scala ed Andrea De Simone ce ne hanno raccontato i due passaggi fondamentali, in due momenti vicinissimi del 1944: a Sassari, con l’adesione al PCI e con i Moti del pane che lo videro protagonista e incarcerato, e a Salerno, con il padre Mario, l’incontro con Palmiro Togliatti da cui deriveranno l’impegno attivo nel Fronte della gioventù e quello di una vita intera.
Il testo non si presenta come la semplice biografia romanzata di un personaggio storico, ma come un ponte di dialogo intergenerazionale: un’occasione viva per riflettere su impegno civico, memoria e giustizia sociale insieme alle nuove generazioni. Ambientato tra la Sassari del 1943 e la Salerno del dopoguerra, "Il Giovane Enrico" ripercorre gli anni giovanili di Berlinguer, mettendo a fuoco i momenti decisivi della sua formazione politica: i «moti del pane» in Sardegna, l’arresto, il primo incontro con Togliatti alla Prefettura di Salerno.
Il romanzo adotta uno stile narrativo visivo e descrittivo-quasi cinematografico. Coinvolgente ed emozionale, ben distante dalla saggistica. Il leader comunista viene rappresentato come un giovane determinato, entusiasta e capace di entusiasmare. La contrapposizione tra i suoi ideali di giustizia sociale e la sua estrazione borghese, conferisce alla narrazione una nota romantica e malinconica: un ventiduenne che decide di rinunciare ad una vita agiata e privilegiata per intraprendere un duro cammino di impegno politico e sociale, con tutte le conseguenze che la scelta comporta.
Ciò che rende "Il giovane Enrico" un caso interessante dal punto di vista culturale ed editoriale è quanto è accaduto dopo la sua pubblicazione. Il libro ha generato decine e decine di incontri pubblici: nelle scuole, nelle biblioteche, nelle librerie. Momenti partecipati con studenti, giovani attivisti, docenti, rappresentanti delle Istituzioni. Un vero e proprio tour culturale, che ha riportato il dibattito civile al centro di contesti spesso distanti dalla politica tradizionale.