Nel cuore del centro storico di Atripalda, a pochi passi dal Municipio, avviluppato da piante rampicanti si erige Palazzo Caracciolo, per secoli è stato la residenza dell'omonima famiglia ducale.
L'edificio, in stile tardo-rinascimentale, venne realizzato nella seconda metà del XVI secolo, quando i Caracciolo divennero feudatari di Atripalda, l'originaria struttura cinquecentesca a pianta rettangolare si sviluppa su due piani, il piano superiore presenta delle balconate, successivamente venne ampliato nei margini per ospitare i numerosi componenti della nobile famiglia.
L’impianto, fatto restaurare nel 1787 dal principe Giovanni Caracciolo, venne saccheggiato nel 1799, venduto nel 1806 e dichiarato monumento nazionale con decreto il 30 aprile del 1912.
Annesso al Palazzo Caracciolo quattromilacinquecento metri quadri di verde costituivano i Giardini monumentali della famiglia ducale, un eden fatto di piante rare, fontane e sculture. Mentre Palazzo Caracciolo ad oggi permane in stato di abbandono, il Giardino monumentale è stato in parte risanato.
I Giardini monumentali di Palazzo Caracciolo si estendono sia sul retro che sul prospetto principale di Palazzo Caracciolo, la disposizione è quella classica del ‘700 con i viali disposti a croce greca ed una grande fontana centrale, a fare da sentinella al giardino è rimasta soltanto la poderosa statua del Fauno, molte altre pregevoli opere d’arte sono state trafugate, compresa la scultura della Ninfa.
Dall’altra parte domina lo scenario uno degli alberi monumentali più belli della regione Campania, il cedro dell’Himalaya con i suoi centocinquanta anni di vita e il fusto largo cinque metri, nello stesso punto anche anche la particolarissima e suggestiva Fontana del Pipistrello.
Fino agli anni ’70 la sorgente del Braione che scendeva dalla collina di Via Serino scorrendo all’interno del giardino, è stata utilizzata dai cittadini come fonte di acqua pubblica.
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