Ariano Irpino, i "Fujenti" in concerto al Monopolio

I Fujenti, gruppo di Montecalvo Irpino, si esibiranno in concerto al Monopolio di Ariano Irpino  a partire dalle ore 21:30 di Domenica 5 marzo.

Presso il locale arianese si potranno apprezzare ricerca e rielaborazione dei suoni e canti del Sud interiore. La miscela è quella tra musica tradizionale, principalmente della Valle del Miscano, sonorità Jazz e World Music. 

Sono 6 i componenti dei “Fujenti”, per l’appuntamento di Domenica 5 Marzo ci sarà l’esibizione in trio: Carlo Corso (batteria) Ettore Patrevita (sax, ciaramella e tamburelli), Alberto Tedesco (chitarra e voce). 

Alcuni brani appartengono alla tradizione e la rielaborazione consente di far conoscere alle nuove generazioni le melodie che un tempo allietavano il territorio. Altri brani sono scritti da Alberto Tedesco e arrangiati musicalmente dal maestro Ettore Patrevita. Nel corso del concerto i pezzi saranno intervallati dai “Cunti Montecalvesi” che consistono in racconti della Civiltà Arcaica Contadina, estratti dall’album di Alberto Tedesco “Canti e Cunti Montecalvesi Vol. 1”. 

“Canti e Cunti Montecalvesi Vol.1 - spiega Alberto Tedesco - è un album rievocativo e ricalpesta le tracce lasciate dai nostri avi.

L'idea nasce dall'esigenza di rendere accessibili a tutti i racconti e i canti della civiltà arcaica contadina montecalvese, ogni racconto e canto che ho interpretato viene da uno studio sia intellettuale che spirituale che mi ha tenuto coinvolto negli ultimi anni. L'album è composto da nove tracce audio in cui si alternano Racconti e Canti. Per ogni singola traccia ho cercato di mantenere inalterata la terminologia dialettale e le melodie di un tempo, lavoro per me non facile perché si tratta di testi in dialetto dell'800 e di melodie altrettanto difficili da recuperare, ma grazie al sostegno del prof. Angelo Siciliano e della sua ricerca sulla civiltà arcaica contadina montecalvese, per me un pilastro portante e all'aiuto di Francesco Cardinale, ricercatore appassionato di etnomusicologia, sono riuscito ad entrare in una buona prospettiva di studio e di reinterpretazione dei Cunti e dei Canti”