La Passione di Cristo a Gesualdo nasce come movimento socio-culturale e religioso da proiettare in campo internazionale legandolo all’immagine di una terra antica, storica e di importanza musicale mondiale quale l’Irpinia.
E’ legata alla figura di un grande musicista come Carlo Gesualdo vissuto a cavallo tra il 1500 ed il 1600. Famoso in tutti gli ambienti musicali nazionali e internazionali, il principe, signore del Feudo di Venosa (Pz), nel suo periodo di maggior fermento artistico stabilì la sua sede nel maniero di Gesualdo (Av) al quale apparteneva il territorio di Taurasi (Av) già detentore di un marchio di qualità relativo alla produzione di vino.
La Pro-Loco Civitatis Iesualdinae, in collaborazione con la Parrocchia dei Santi Nicola e Antonio Martire e di tutte le istituzioni quali Comune di Gesualdo, Provincia di Avellino, Rete Destinazione Sud, Fondazione Sistema Irpinia, APS Carlo Gesualdo, Unpli Avellino e Regione Campania, intende rilanciare la manifestazione basandosi sull’apporto musicale del grande madrigalista del ‘500 che ha composto, oltre alle musiche profane, opere sacre propriamente dedicate alla settimana santa dal titolo “Thenebrarum”.
Alla presentazione dell’evento, hanno presenziato: Luigi Petruzzo - Presidente Pro Loco Civitatis Iesualdinae, Michelangelo Lurgi - Pres. Rete Destinazione Sud, Carmelina D’amore - Pres. Fondazione Sistema Irpinia Padre Enzo Gaudio - Parroco di Gesualdo (Av), Francesco Mazzariello - Consigliere Provinciale, Giuseppe Silvestri - Presidente UNPLI Avellino, Edgardo Pesiri - Pres. APS Carlo Gesualdo, Augusto Galliano - Direttore della fotografia e Roberto Flammia - Direttore Artistico
“L'obiettivo - ha affermato Petruzzo - è quello di portare in alto la nostra comunità,perché Gesualdo ha tutte le possibilità per poter salire alla ribalta delle cronache nazionali attraverso questo evento importante". Tutto ruota intorno alla figura di Carlo Gesualdo "la Passione è strettamente legata al compositore musicale madrigale attorno al quale si è creata una rete di enti ed associazioni".
Evento apprezzato e sostenuto dalla neo direttrice di Fondazione Sistema Irpinia, Carmelina D’Amore: “Il nostro ruolo è proprio quello di valorizzare eventi, come questo, mettere in relazione le ricchezze e le potenzialità dell’Irpinia. Mettere in rete i luoghi d’arte, le bellezze paesaggistiche, le tradizioni locali, i prodotti enogastronomici, per creare percorsi e relazioni tra i territori, tra residenti e visitatori…per poter uscire dalla dimensione locale collegandosi all’immagine della Regione Campania per essere riconosciuti. La Fondazione sosterrà eventi locali, sarà un contenitore grazie al quale si potrà promuovere tutto il territorio Irpino”.
“L’edizione di quest’annodella Passione di Gesualdo - ha affermato il direttore artistico Roberto Flammia - è centrata sul tema della Pace e dell’unione, non si poteva non fare riferimento alle guerre in Europa e in Medio Oriente. La locandina è stata realizzata con l’ Intelligenza Artificiale dando delle indicazioni molto semplici, Gesù Cristo che cammina tra la distruzione, la disintegrazione. Altro tema di questa Passione, pensare alla morte di Cristo come disintegrazione di ciò che vi era prima a vantaggio di un nuovo cammino". Il regista si è poi soffermato sull'organizzazione dell'evento: "La Passione di Gesualdo coinvolgerà circa 200 figuranti della comunità di Gesualdo, dei paesi limitrofi e di anche nazionalità diverse e durerà circa un’ora e mezza. Si vivrà un percorso immersivo.”
La Passione di Gesualdo , Venerdì Santo 29 Marzo 2024 dalle 21.30, sarà uno spettacolo affascinante ed emozionante, in cui sono raccolti gli ultimi momenti della vita di Gesù, con toccante ricchezza di particolari.
Un percorso teatrale che partendo da Piazza Umberto I, sede del Cappellone, che per l’occasione ospita il Pretorio di Pilato, risale per i luoghi percorsi dal principe Carlo, in cui il sofferente Cristo si arrampica per raggiungere il Monte Golgota, rappresentato dall’ imponente Castello longobardo, sovrastato dal blu notte cielo irpino.
Le luci che colorano e scandiscono gli ultimi minuti della vita del Salvatore, il profumo della citronella che accompagna gli spettatori durante il percorso, i suoni che si miscelano tra i madrigali dell’illustre Principe e le chitarre del rock.
Nella sera del venerdì Santo, gli animi tormentati di Carlo Gesualdo, si fondono con i sofferenti sussulti di Gesù sulla croce. Le lacrime di Maria, rintoccano come campane in un giorno di dolore, scuotendo il cuore dei soldati romani.
Il corpo di Gesù, deposto tra le braccia di una madre sofferta e cosciente dell’incontro, ormai avvenuto tra Dio e il figlio. L’incanto è finito, un telo bianco annuncia la resurrezione, gli spiriti turbati incontrano la pace…e la vita.