Avellino, la prima di "Vera" Gemma allo Zia Lidia

"All’inizio di qualsiasi idea per un film, c’è la curiosità verso la vita degli altri e il tentativo di capire in che cosa davvero consiste quella vita dietro la facciata. Durante le riprese, le persone vere rimangono vere e allo stesso tempo si trasformano in personaggi immaginari. E al termine delle riprese, persino noi non sappiamo più che cosa è vero e che cosa è stato inventato". Tizza Covi e Rainer Frimmel

Prima tappa del tour italiano dei registi Tizza Covi e Rainer Frimmel del film "Vera" con lo Zia Lidia Social Club, lunedì 27 marzo alle ore 20:00 al Movieplex di Mercogliano. I registi incontreranno il pubblico per la presentazione del film e anche dopo la proiezione. Vincitore di due premi, Migliore Regia e Migliore Attrice, nella sezione Orizzonti della 79ª Mostra del Cinema di Venezia, "Vera" è stato, inoltre, designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: "Un film metacinematografico con una protagonista fedele al suo nome, quasi pasoliniana nella volontà di mettersi in relazione con gli ultimi delle periferie romane e nell’andare alla ricerca di autenticità e bellezza. Tizza Covi e Rainer Frimmel colgono la malinconia di Vera Gemma e il suo straniamento esistenziale senza dimenticare la sua posizione di privilegio e senza giudicare né lei, né le sue scelte di vita".

Regia di Tizza Covi, Rainer Frimmel, un film del 2022 con Vera Gemma, Sebastian Dascalu, Annamaria Giancamerla, Daniel de Palma, Asia Argento. Genere Drammatico, - Austria, Italia, 2022, durata 115 minuti. Uscito al cinema il 23 marzo 2023, distribuito da Wanted. Una donna in cerca della sua identità. Dopo una vita artistica vissuta all’ombra della grandezza del padre Giuliano Gemma, l’attrice decide di raccontare la storia della sua vita unendola ad una narrazione fantastica e drammatica allo stesso tempo.

Nel film, infatti, vengono raccontati i suoi anni trascorsi in una Roma festaiola e oziosa, in cui la sua esistenza è dominata da chirurgia plastica e selfie. Tra cappelli da cowboy e abiti firmati, Vera Gemma riesce ad incantare tutti tirando fuori un racconto che viene dalla profondità della sua anima e riesce a toccare i cuori di qualsiasi spettatore.

La sua vita cambia, tuttavia, quando ferisce un bambino di otto anni in un incidente stradale. Questo evento la porterà a San Basilio, nella periferia romana dove si illuderà di essere riuscita ad evadere dalla vacuità della sua vita e di essersi allontanata da persone che la avvicinano attirati solo dal nome che porta, speranzosi di ricevere qualche tipo di favore. Ma questa è appunto, solo un’illusione.

"A casa mia essere belli era un dovere, dovevi essere bella per forza. Guai se ingrassavi, era più grave ingrassare che essere dipendenti dalle droghe". A casa Gemma funzionava così, e del resto non sarebbe potuto andare diversamente negli anni in cui un giovanissimo e aitante Giuliano Gemma furoreggiava sul grande schermo a colpi di spaghetti western. All'epoca sua figlia Vera era appena una bambina, eppure, quell'ossessione della bellezza l'avrebbe accompagnata per il resto della vita, trascorsa nel tentativo di dover parare i colpi di un confronto costante con l'ingombrante figura paterna.

Nel film di Rainer Frimmel e Tizza Covi, Vera si è completamente messa a nudo e compie un autentico viaggio di liberazione. Ci sono voluti due grandi narratori del reale ed una personalità eccentrica, quanto caparbia come quella di Vera Gemma, per trasformare quello che sarebbe potuto sembrare un semplice documentario su una figlia d'arte in uno dei migliori tentativi, del nostro cinema contemporaneo, di avventurarsi in nuovi territori.

Un'opera in bilico costante tra realtà e finzione che evoca, racconta e mostra con la giusta distanza, senza emettere giudizi, quanto può pesare su una persona l'essere la figlia di una star internazionale, e di un uomo dal quale non si è ereditata la bellezza perfetta. Moltissimo, a giudicare dall'esistenza di Vera Gemma che ha alterato il suo aspetto fisico con il preciso intento di assomigliare più a una trans che ad una donna e si domanda ogni giorno quale sia il suo "vero" talento. I registi  le cuciono addosso una storia che aspira ad essere un messaggio portatore di verità, in un mondo di inganni e sotterfugi.