Il 3 maggio si celebrerà il ricordo di un uomo che ha lasciato un'impronta indelebile nella comunità di Cesinali e oltre: don Ferdinando Renzulli, il fondatore del rinomato "Teatro d'Europa". La sua vita è stata un'ode alla solidarietà e alla cultura, impegnato non solo nelle opere di carità ma anche nel contrasto al disagio giovanile, Don Ferdinando, parroco di Cesinali, per anni direttore della Caritas Diocesana di Avellino, fu tra i primi a credere nel potere della cultura per dare un futuro ai giovani.

Il Vescovo di Avellino, Arturo Aiello, insieme a Luigi Frasca, presidente del Teatro d'Europa, Dario Fiore, sindaco di Cesinali, e Carmelina D'Amore della Fondazione Sistema Irpinia, si uniranno per commemorare la straordinaria eredità di don Ferdinando. La loro testimonianza sarà un tributo alla sua dedizione e alla sua visione di un mondo in cui la cultura e la solidarietà sono al centro della vita comunitaria.

Nel XIII anniversario di Don Ferdinando Renzulli fondatore e fautore del Teatro d’Europa come mezzo educativo e formativo per i giovani ci sarà un interessantissimo dibattito con illustri personaggi.

L'evento sarà arricchito da relazioni di esperti e leader nel campo dell'istruzione e della cultura, come la dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Avellino, Fiorella Pagliuca, e Lucia Forino, presidente dell'Associazione Nazionale Andis dei dirigenti della provincia di Avellino e dirigente scolastica del Liceo Scienze Umane Virgilio Marone. La partecipazione di Gigi Savoia, attore, regista e direttore artistico del Teatro d'Europa, e del professore Ettore Massarese, autore e regista di teatro presso l'Università di Napoli, aggiungerà ulteriore profondità alla discussione.

Moderato da Stefania Marotti, l'evento mira a essere più di una semplice commemorazione; si propone di essere un'occasione per riflettere sul potere trasformativo del teatro come strumento educativo e sociale per le nuove generazioni. Il 'Teatro come necessità didattica educativa e sociale per le nuove generazioni' diventa così il fulcro di una discussione che mira a ispirare e guidare il futuro, mantenendo viva la fiamma dell'umanità e della solidarietà che don Ferdinando ha tanto amato e coltivato nel corso della sua vita.

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