Sarà presentato il 12 marzo, alle 18.30, presso la Sala Consiliare del Comune di Sturno il volume 'Carlo Gesualdo, i segni dell’uomo, i segni dei tempi, i segni del cielo' di Michele Zarrella.

Dopo i saluti del Sindaco, Vito De Leo e del dirigente scolastico, Franco di Cecilia, interverranno Gianfranco Stanco, professore ordinario del diritto medievale e moderno dell’Università Lumi di Bari e l’autore, Michele Zarrella. L’incontro sarà moderato dall’assessore alla cultura del Comune di Sturno, Mariafranca Siconolfi.

Nel suo libro 'Carlo Gesualdo. I segni dell’uomo, i segni dei tempi, i segni del cielo' l’autore delinea brevemente, ma in maniera esauriente, un profilo del principe Carlo Gesualdo nei suoi aspetti biografici e artistici, che hanno caratterizzato la sua tormentata esistenza, pieni di gravi lutti e di eventi tragici. Sottolineando come il Principe abbia dovuto convivere con le convenzioni del tempo in cui è vissuto, e sottostare agli obblighi, cui ha dovuto piegarsi. Di come abbiano scelto sempre gli altri per lui, vedi i suoi due matrimoni. Di come sia stato costretto, suo malgrado, a compiere un atto che andava contro la sua volontà, ma che le leggi e le convezioni del tempo glielo imponevano, per difendere l’onore di un Gran Nome, di un Grande Casato.

Coniugando la sua passione per l’astronomia e l’interesse per le vicende che hanno interessato la vita di Carlo Gesualdo, l’autore, applicando le nuove convenzioni, sancite dalla Conferenza Internazionale dei meridiani di Washington, del 1884, dimostra come il duplice delitto di Palazzo San Severo a Napoli non sia avvenuto nella notte fra il 16 e il 17 ottobre 1590, come riportano tutte le fonti, ma sostiene, invece, riportando dati concreti, che sia avvenuto tra il 15 e 16 ottobre. Sempre applicando le nuove convenzioni, dimostra che la morte del Principe sia avvenuta a Gesualdo il 7 settembre 1613, e non l’8 settembre, come riportate dalle fonti dell’epoca.

Non mancano riferimenti importanti sulle opere del Principe Musico (musico), riportando citazioni di eminenti studiosi che si sono espressi a riguardo. La chiarezza espositiva rende il testo fruibile anche a lettori che non hanno conoscenze approfondite a riguardo. In particolare sottolinea l’importanza che ha avuto Igor Stravinsky per la riscoperta della musica di Carlo Gesualdo. Si riporta la narrazione che Stravinsky fa, riguardo al suo viaggio a Gesualdo: Il 'Monumentum pro Gesualdo' è un omaggio che Stravinsky rese a colui che considerava un vero precursore della musica novecentesca, tanto da dichiarare, a più riprese, di essersi quasi 'dissolto' nell’arte sublime del Principe madrigalista. Un omaggio a colui che considerava un vero e proprio musicista d’avanguardia del XVI secolo.

Ad arricchire il testo pagine descrittive della Città di Gesualdo, dove traspare tutto l’amore che l’autore nutre per il comune irpino. Sottolineando che con Carlo Gesualdo il luogo assunse una precisa configurazione urbanistica, ancora visibile, nonostante le alterazioni apportate nel corso dei secoli. Possiamo dire che il castello maestoso, le mura arroccate, le chiese, gli austeri caseggiati dei conventi, la fontana dei Putti con le loro iscrizioni, gli stemmi sopra le chiese, sui portali delle case, sono stati religiosi custodi della memoria di un passato glorioso che va preservato.
 

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