A Gesualdo il 30 novembre non è una semplice data in calendario, ma un appuntamento che intreccia fede, memoria e tradizione. Ogni anno, infatti, la comunità rinnova la Vampaleria di Sant’Andrea, un rito antico che affonda le sue radici nella devozione popolare e nel rapporto profondo tra la gente del luogo e il proprio Santo protettore.
La “vampaleria”, il grande falò che arde nelle strade del borgo, non rappresenta soltanto il calore del fuoco alle soglie dell’inverno, una fiamma che simboleggia la luce della fede, capace di scacciare le tenebre e di riunire le persone nello spirito più autentico dell’unione comunitaria. Attorno a questo fuoco sacro si intrecciano racconti, gesti antichi, profumi di legna e di vino nuovo, sapori di tradizione che fanno parte della storia viva del paese.
È in questo contesto che risuonano, nella memoria collettiva, i versi del compianto Carmine De Guglielmo, poeta locale che nella sua opera La Festa re Sant’Andrea ha saputo restituire con parole genuine l’essenza più profonda di questa celebrazione. La sua poesia, scritta nel dialetto gesualdino, descrive un paese in festa, animato da canti, musiche, fuochi e racconti popolari; un luogo in cui il vino scorre generoso e la comunità si stringe attorno alla fiamma come attorno a un cuore pulsante.
È un rito che non si consuma, ma si rinnova ogni anno con la forza delle cose che non smettono di appartenere alla propria gente.
Gesualdo
Via Municipio, 83040 Gesualdo AV, Italia
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