"Siamo giunti a un punto in cui urge una riflessione sui nostri tempi, sull'irresponsabilità dell'inazione, sulla necessità di risvegliare l'attenzione su noi stessi in rapporto al luogo che viviamo per poter riannunciare il cambiamento dell'ampliamento del nostro sentire". Antonella Mancusi

Giovedì 30 marzo alle ore 17:30, presso il Circolo della Stampa, ospite dello Zia Lidia Social Club la scrittrice Antonella Mancusi per la presentazione del suo saggio: "Il riscatto dello sguardo. Il sentimento della crisi, l'Atene di oggi". Il principale intento del lavoro è esplorare la crisi ateniese attraverso i parametri concettuali dell'antropologo Ernesto De Martino, lo sguardo inquieto del regista greco Yorgos Lanthimos e le interviste, gli strumenti della fotografia, la ricostruzione narrativa dell'autobiografia, potente strumento di orientamento nel mondo, catalizzatore delle impressioni dei luoghi.

Interverranno al dibattito:
Alfonso Amendola, professore di sociologia dei processi culturali;
Marina Brancato, antropologa e professoressa di cinema presso l'Accademia delle Belle Arti di Napoli e di Firenze;
Alberto Castellano, scrittore.

La narrazione di Antonella Mancusi parte dallo sguardo inquieto del regista greco Yorgos Lanthimos (alla cui cinematografia dalle dirompenti valenze antropologiche è interamente dedicato il terzo capitolo), dalle interviste, dalla fotografie fino ad arrivare alla ricostruzione di un'autobiografia. Adottando un "triplice sguardo", l’autrice tenta di incrociare traiettorie attraverso una sentita esplorazione dei quartieri ateniesi e delle isole nei dintorni, avviando nella conclusione una riflessione sul valore politico della territorialità umana: "Si tratta di una sopravvivenza non solo fisica ma sociale e culturale, che implica il senso di appartenenza a un luogo che deve divenire fonte di godimento dei propri bisogni".

Mancusi spiega come "questa relazione è anche l’effetto dell’esperienza personale, del sentimento della crisi, vissuta durante un periodo di tirocinio di qualche mese svolto ad Atene, nella remota culla della civiltà, ribaltata dall’asprezza dei tempi, nella confusione del presente.

La scelta del tema nasce proprio dall’esigenza di esplorare le molteplici sfumature della dimensione della crisi, riponendo attenzione alle circostanze, condizioni, ma soprattutto alle modalità attraverso le quali si può attualmente manifestare quella crisi della presenza intensamente raccontata dall’antropologo Ernesto De Martino.

La crisi della presenza un tempo determinata da circostanze destabilizzanti, storiche, geologiche, patologiche, oggi sembra farsi parte costitutiva della presenza stessa, sotto forma di processi che indeboliscono e al contempo costituiscono il suo mondo, anestetizzando dalla percezione del rischio sociale, drammatizzando quello individuale.

"Ho cercato  di adottare un triplice sguardo: lo sguardo fotografico sulle strade ateniesi e sulle nicchie degli homeless ateniesi, ultime ancore della sopravvivenza, lo sguardo cinematografico del regista greco Yorgos Lanthimos, quello personale, mediante il quale, nonostante il breve periodo di permanenza, sono riuscita lentamente ad abitare il contesto della mia ricerca. Ho tentato poi di individuare traiettorie che incrociano i tre sguardi sulla crisi". Antonella Mancusi

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Associazione "Zia Lidia Social Club"
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