Sono tante le manifestazioni grandi e piccole, sentite e partecipate, in tutte le città e borghi d'Italia che celebrano la "settimana grassa" cioè l’ultima settimana di Carnevale. Oramai questa festa è diventata uno degli eventi più coinvolgenti e più seguiti dell’anno, in grado di attrarre turisti locali e internazionali, oltre che i cittadini stessi. Sfilate, carri allegorici, maschere, balli, un lavoro di preparazione che dura un intero anno e che ha inizio subito dopo la fine dei festeggiamenti del Carnevale appena trascorso. 

Il Carnevale è una festa antichissima, risale addirittura all’antica Roma e più in particolare, alle festività chiamate "i Saturnali". Durante queste feste tutti si lasciavano andare, si liberavano da obblighi e impegni e si dedicavano allo scherzo e al gioco. La tradizione della maschera è nata proprio allora, quando tutti si mascheravano per minimizzare le differenze sociali tra ricchi e poveri. Questi festeggiamenti all’insegna della libertà erano giustificati dalla loro idea che "una volta l’anno, si poteva essere un po' folli" e, difatti, dopo le festività tutto tornava alla normalità.

Con l’arrivo del Cristianesimo, la Chiesa decise di mettere fine alle feste che considerava "selvagge", tuttavia, tali festeggiamenti non scomparirono ma subirono un cambiamento drastico e, da quel momento in poi, il Carnevale iniziò ad essere associato alla religione. Inoltre, laddove si era consolidata una tradizione più antica, è diventato addirittura un elemento identitario dei vari territori.

In Irpinia abbiamo diversi esempi di tradizioni antiche riferite alla festività del Carnevale e, in modo particolare, dal 1974 la "Zeza di Bellizzi Irpino", una frazione di Avellino, è ritenuta una manifestazione folkloristica importante e annoverata nel Patrimonio dei Beni Immateriali della Campania. La Zeza di Bellizzi ha, infatti, origini napoletane ed antichissime. La canzone di Zeza va, addirittura, in scena dal '600 e da allora è caratterizzata dal fatto che gli attori, anche quelli che occupano ruoli femminili siano solo maschi, perché in passato dicevano che le donne si vergognassero di recitare. In realtà si ereditava un antico interdetto della Chiesa alla presenza delle donne nel teatro. Ora, invece, in queste manifestazioni carnevalesche partecipano anche tante donne in quanto è caduto ogni interdetto e ogni presunta vergogna.

Anticamente il borgo di Bellizzi Irpino era chiamato il "Casato delle Bellezze", per la posizione geografica e le bellezza dei luoghi, che durante la stagione calda ospitavano i regnanti napoletani che si dedicavano alla caccia. Il Corteo Reale si recava, attraverso le campagne irpine, nella casa di caccia dei principi napoletani, arricchito da uno sciame di soldati, falconieri, servi e saltimbanco. Proprio questi ultimi, per allietare le serate dei reali, inscenavano questa farsa tragi-comica indossando delle maschere e dei vestiti nobiliari. La Zeza di Bellizzi, infatti, conserva ancora lo stesso canovaccio, gli stessi abiti e la stessa atmosfera del passato, tra riconoscimenti di critica e applausi del pubblico.

L'antica rappresentazione carnevalesca della Zeza e della Quadriglia, come risulta da alcuni documenti dell' "Archivio Antropologico Apolito" scoperti nel 1973, era intitolata "Tre Compari Musicanti" e raccontava la storia di Pulcinella, padre geloso che non voleva far sposare la figlia Porzia, e di Zeza, madre disponibile a ogni avventura della figlia diretta al matrimonio. La figlia, invece, di nascosto intratteneva una relazione con il notaio don Zinobio. Lo scontro tra don Zinobio e Pulcinella portava alla castrazione simbolica di quest’ultimo e alla celebrazione del matrimonio.

Il testo integrale de "La canzone di Zeza e il ballo della Quadriglia" di Bellizzi Irpino, fu poi trascritta nel 1977 da Enzo Bassano nel libro "Carnevale si chiamava Vincenzo" e, qualche decennio più tardi, il maestro Roberto De Simone ne fece uso per inserirlo nella famosa "Gatta Cenerentola" con la quale vinse il Festival dei Due Mondi di Spoleto. La Zeza di Bellizzi Irpino è divenuta in seguito una tradizione folkloristica importante che viene tramandata da generazione in generazione e, dopo la medaglia conferita dal Capo dello Stato nel 2012, i riconoscimenti del Mibact, gli encomi solenni, i libri, le tesi di laurea, la Zeza è entrata anche nel registro regionale dei Carnevali Storici istituito dalla Giunta guidata da Vincenzo De Luca.

Il 2023, possiamo dire con forza, che è l'anno della Zeza di Bellizzi Irpino perché ritorna alla grande con un doppio appuntamento in provincia e un importante incontro a Salerno, il 17 febbraio, di Promozione dei Carnevali presso la soprintendenza Beni A.A.A.S. di Salerno e Avellino. La mattina di domenica 19 febbraio alle ore 10:30, la tradizionale sfilata per il Corso Vittorio Emanuele II di Avellino in compagnia di tanti altri gruppi carnevaleschi, mentre il pomeriggio, il piccolo borgo di Bellizzi sarà pronto ad ospitare il Carnevale e tutti i suoi colori grazie alle sfilate in maschera, alla Zeza e alle Quadriglie.

Martedì 21 febbraio, in mattinata, esibizione presso il Comune di Avellino come da tradizione, consegna del Premio Terra di Zeza 2023 e rappresentazione del Libro Patrimonio dei Beni Immateriali della Campania. Dalle ore 15:30 Spettacoli per le strade, vicoli e aie di Bellizzi e in via Giancola fino a tarda sera. La notte di Carnevale della Zeza si concluderà con lo "Zezone", nell'Anfiteatro di Bellizzi, uno spettacolo unico ed eccezionale "ove tutti i figuranti di ogni maschera, goliardicamente e con audacia, canteranno e reciteranno l’un verso l’altro". E infine il Ballo della Quadriglia con la partecipazione dell’intera comunità. 

Sfilata della Zeza di Bellizzi

Programma 2023. Festa con "La canzone di Zeza e il ballo della Quadriglia"

17 febbraio
Ore 10:00 Salerno, presso la soprintendenza Beni A.A.A.S. di Salerno e Avellino Incontro di Promozione dei Carnevali

19 febbraio
Ore 9:00 Bellizzi Irpino: Sfilata lungo via Giancola
Ore 10:30 Avellino: Corso Vittorio Emanuele II, sfilata e spettacoli de "La canzone di Zeza e il ballo della Quadriglia"

Ore 15:30 Aiello del Sabato, presso l'Aia Iannaccone in c/da Bosco 10 (San raffaele)
Ore 18:00 Bellizzi Irpino: Spettacoli per la strada, vicoli e aie private in via Giancola
Ore 19:00 Bellizzi Irpino:  Rappresentazione de "La canzone di Zeza e il Ballo della Quadriglia" presso Fantasy Caffè

21 febbraio
Ore 10:00 Avellino: sfilata Corso Vittorio Emanuele II
Ore 11:00 Avellino: Presso il Comune di Avellino, Aula Consiliare, rappresentazione de "La canzone di Zeza e il Ballo della Quadriglia"

Ore 17:00 Bellizzi Irpino: Spettacoli per la strada, vicoli e aie private in via Giancola
Ore 20:00 Bellizzi Irpino: "Chiusura del Carnevale" con lo Zenone nell’Anfiteatro

E infine il Ballo della Quadriglia con la partecipazione dell’intera popolazione per tutta la notte.

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Avellino
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Zeza di Bellizzi Irpino due appuntamenti importanti in provincia: Domenica 19 febbraio 2023 alle ore 10:30, la tradizionale sfilata per il Corso di Avellino in compagnia di tanti altri gruppi carnevaleschi. Martedì 21alle ore 11:00 esibizione storica al Comune di Avellino, nel pomeriggio sfilata per le stradine di Bellizzi e a seguire lo "Zezone" nell'Anfiteatro della frazione
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