Sabato 13 Aprile a Montella, presso la Biblioteca Comunale in Piazza degli Irpini, a partire dalle ore 11.00, verrà presentato il saggio di Annibale Cogliano "Lo squadrismo irpino e il caso Battista-Buttazzi"
Annibale Cogliano, professore di Storia e Filosofia, ha promosso e diretto Quaderni irpini, il Centro studi e documentazione Carlo Gesualdo, occupandosi di storia moderna e contemporanea. Collabora con l’Archivio Storico per le Province Napoletane, gli Annali del Centro Dorso di Avellino, la Rassegna Storica Salernitana, la rivista Vicum, l’Istituto Campano di Storia della Resistenza. Fra le sue pubblicazioni troviamo: Carlo Gesualdo, il Principe, l’amante e la strega (Napoli, 2004); Carlo Gesualdo omicida fra storia e mito (Napoli, 2006); La svolta illuminata del Santo Officio a fine ‘500 (Napoli, 2006); Due Italie tra fascismo e post-fascismo (Napoli, 2013); La Spagnola, madre di pandemia (Roma, 2020) e molti altri. Ha scritto inoltre numerosi saggi in riviste quali Vicum, Rassegna Storica Salernitana, Aequum Tuticum.
Il volume "Lo squadrismo irpino e il caso Battista Buttazzi" fa una ricostruzione attenta di una pagina dolorosa della storia cittadina, con il capoluogo irpino messo a ferro e fuoco dai fascisti.
L’episodio risale al 21 maggio del 1923 quando un gruppo di fascisti capeggiati da Tommaso Labia, studente della Scuola Enologica, provocano Ciro Zeccardi e Lazzaro Battista e li aggrediscono, Zeccardi viene accompagnato in questura, Battista annuncia di voler querelare gli aggressori.
Poi la tragedia, Zeccardi si presenta in questura e annuncia la morte di Buttazzi, colpito, a suo dire da tre colpi di rivoltella sparati da Lazzaro. Comincia l’aggressione degli squadristi che chiedono la chiusura dei negozi per lutto, incendiano suppellettili fino a giungere al Circolo dei ferrovieri.
Saranno 5 le vittime di queste azioni violente. Un episodio che si fa paradigma di una stagione della storia della città segnata da violenza e mancanza di libertà ma che segnerà anche una svolta per il Partito Nazionale fascista, in cerca di legittimità e di consenso diffuso, con l’adesione delle vecchie classi dirigenti liberali.
Uno squadrismo, quello irpino, profondamente diverso da quello del Centro Nord, poiché non ci sono agrari o industriali che devono difendere con la violenza profitti e proprietà da operai o braccianti. La violenza dilaga dagli inizi del 1922 al maggio del 1923, colpisce nazionalisti, legionari, reduci, amministratori comunali liberali.
Cogliano distingue tre tipi di squadrismo, un primo che vede protagonisti minoranze studentesche ed ex combattenti, un secondo tipo che si afferma subito dopo la marcia su Roma, nelle neonate sezioni fasciste, godendo di una impunità, grazie ai prefetti protempore, magistratura e forze dell’ordine.
Sotto accusa le amministrazioni comunali che resistono al fascismo. In Irpinia sarà quasi tutto il notabilato irpino dello Stato Liberale a entrare nelle fila del Partito Nazionale fascista con poche eccezioni.
Il terzo tipo di squadrismo sarà rivolto contro ex fascisti o fascisti dissidenti. Tante le azioni violente, a partire da Ariano nel gennaio nel 1922 in occasione del festeggiamento del terzo anniversario della fondazione del Circolo giovanile con una parte che aderisce al fascio e l’altra che si dissocia.
Il programma
Saluti del Sindaco di Montella Rizieri Buonopane
Coordina e introduce Giovanni Capobianco (ANPI Avellino)
Ne discutono con l'autore
Mimmo Limongiello (Presidente Auser Avellino e Vice Presidente ANPI)
Franco Fiordellisi (Segretario provinciale CGIL Avellino)
Conclude l'autore Annibale Cogliano
SAB
dalle 11:00
Evento libero
Montella
Piazza degli Irpini, 83048 Montella AV, Italia
Neuen Kommentar hinzufügen
Il tuo commento sarà visibile dopo approvazione dalla redazione.
Per inserire un commento devi essere un utente autenticato. Esegui accesso con Social Login