Villa Amendola ad Avellino ospita "Soffio Antico", una nuova produzione artistica che unisce danza, teatro e riflessione filosofica in un’esperienza immersiva, a partire dal 12 febbraio.
Ispirata al mito platonico della caverna, questa performance evoca il percorso di liberazione e illuminazione che porta dalla prigionia dell'illusione alla scoperta della verità e della conoscenza.
La performance si svolge in un percorso attraverso le grotte della villa, che durante i bombardamenti di Avellino furono rifugio per la popolazione. In ogni grotta, una diversa esibizione condurrà il pubblico tra temi di memoria, resilienza e rinascita.
Il percorso simbolico rappresenta il viaggio dalla prigionia dell’illusione, come descritto nel mito di Platone, verso una maggiore consapevolezza, simboleggiata dalla riscoperta della storia e della forza che risiede nel passato.
Ogni tappa del percorso artistico evoca il legame tra le ombre e la luce della conoscenza, esaltando il valore della memoria collettiva e rendendo omaggio a Villa Amendola come spazio di protezione e rifugio. Soffio Antico è quindi un invito a rivivere, attraverso la danza, il significato di quei momenti di paura e speranza, ritrovando una connessione profonda con la propria storia e identità.
In un richiamo al viaggio di conoscenza del mito platonico, Soffio Antico utilizza il linguaggio della danza per esplorare il passaggio dall’ignoranza alla comprensione, stimolando il pubblico a riflettere sul significato delle “ombre” e della luce interiore.
L’arte diventa così un soffio antico, che richiama memorie e conoscenze dimenticate.
Il progetto curato da Riccardo Esposito e Silvia Di Somma, in collaborazione con Fabrizio Esposito e Piera Guariniello.
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