"È un problema di cultura, non in senso restrittivo e puramente nozionistico ma come insieme di conoscenze che contribuiscono alla crescita delle persone. Fra queste conoscenze vi sono quei sentimenti, quelle sensazioni che la cultura crea e che ci fanno diventare cittadini, apprendendo quelle nozioni che ci aiutano a identificarci nelle istituzioni fondamentali della vita associata e a riconoscerci in essa". Paolo Borsellino

L’educazione alla democrazia e alla legalità degli studenti e delle studentesse è fondamentale perché li rende protagonisti e capaci di esercitare, nel rispetto delle regole, i propri diritti-doveri di cittadinanza, rendendoli attivi nella partecipazione alla vita civile, sociale, politica ed economica. Il Miur, il Ministero dell'Istruzione, offre alle scuole diverse attività e un'offerta formativa, in particolar modo, finalizzata alla valorizzazione dell’educazione alla convivenza civile e alla legalità.

"La legalità è un’opportunità in più per dare senso al loro futuro". Promuovere la cultura della legalità nella scuola significa educare gli alunni al rispetto della dignità della persona umana, attraverso la consapevolezza dei diritti e dei doveri, con l’acquisizione delle conoscenze e dei valori che stanno alla base della convivenza civile. Al centro dell’azione educativa va posta la "persona" alunno, come protagonista nella propria comunità ed il valore positivo delle regole, intese non come mezzo  punitivo o di affermazione di autorità, bensì come strumento di aiuto delle potenzialità di ciascuna persona, chiamata alla libertà e alla propria realizzazione.

Il tema della legalità è assolutamente centrale per le sfide che siamo e sono, soprattutto loro, chiamati a combattere, a cominciare dalla lotta per una società più giusta e democratica, in cui tutti i cittadini siano uguali di fronte allo stesso sistema di diritti e doveri. In questi giorni di grande attenzione ai problemi della sicurezza, ma anche di tanti episodi di nuova intolleranza, è giusto ricordarci che la convivenza civile è frutto di una riflessione culturale, faticosa e affascinante, che ci permette di guardare all’altro come a "un altro noi", a una persona con cui dialogare e insieme alla quale condividere un sistema ineludibile di diritti e doveri. 

Gli alunni delle classi II, III, IV, V elementari dell'Istituto Comprensivo Statale di Pratola Serra saranno i protagonisti de "Il coraggio di cambiare", una  manifestazione conclusiva del "Progetto Legalità", a cura della docente Margherita lannella. L'iniziativa si terrà mercoledì 31 maggio 2023 alle ore 18:00, presso il Palasport di Pratola Serra.

"È un lavoro scolastico sulla legalità che verte su tematiche importanti di educazione civica quali la dispersione scolastica, la diversità, l'inclusione, i diritti umani e dei fanciulli - spiega Iannella -. Particolare importanza è stata data alla diversità intesa come negazione dei diritti, quali il diritto all'istruzione, il diritto all'uguaglianza, alle bambine e donne afgane che lottano per la libertà. Gli alunni esprimono attraverso il linguaggio del corpo realtà sociali, dando voce a diritti negati, ai bambini dimenticati che vivono la guerra, ai bambini poveri che non godono delle libertà fondamentali e soprattutto della giustizia, a bambine e donne invisibili. Questo lavoro ha portato i protagonisti ad una maggiore consapevolezza: esistono tanti mondi diversi figli di un unico mondo".

Per un individuo riconoscere e accettare quel mondo di regole, di cui è caratterizzata la nostra vita sociale, è sempre un percorso difficile e faticoso. La società contemporanea non propone mediazioni simboliche credibili e coinvolgenti. I giovani si trovano sempre più spesso nell’impossibilità di avere delle figure di riferimento in grado di diventare modelli a cui potersi identificare. Tutto ciò aumenta la sensazione di smarrimento e solitudine, provocando evidenti situazioni d’isolamento e una forte tendenza all’individualismo o alla devianza.

In un’ottica di reale prevenzione la scuola, deve aiutare i ragazzi ad assumersi delle responsabilità, ricordare loro che chi cresce ha diritto all’errore, ma anche alla correzione, sviluppare in loro la coscienza civile e la convinzione che la legalità conviene e che, laddove ci sono partecipazione, cittadinanza, diritti, regole, valori condivisi, non ci può essere criminalità. La Legalità sarà, quindi, educazione al pensiero critico, alla partecipazione, alla curiosità, alla protezione e al rispetto dei diritti e dei doveri di cittadinanza.

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