Ruderi del Castello di Trevico

I Ruderi del Castello di Trevico sono situati sull'omonima via, nei pressi della Chiesa di Santa Maria Assunta.

Edificato sul punto più alto del borgo irpino, il fortilizio ha, ancora oggi, origini incerte: il primo documento in cui esso viene citato risale al 1078 e fa riferimento della cessione del Castello a Roberto il Guiscardo. Sicuramente, fu roccaforte a dominio della Baronia di Vico che, per secoli, ha governato l'intera area. Durante il Medioevo e nelle epoche successive, l'edificio storico divenne dimora nobiliare di baroni e marchesi, dotato di alloggi per la servitù e locali adibiti a deposito di vettovaglie, nonché frantoi, mulini, magazzini e officine. Venne, poi, utilizzato come cava per ricavarne pietre e mattoni, uso che ne sfigurò la struttura, determinandone il graduale abbandono.

Ciò che resta del Castello di Trevico è collocato tra le querce dell’attuale Bosco dell’Impero. Le tecniche di realizzazione della fortezza lasciano intuire che sia stato realizzato addirittura in età romana, per l’utilizzo dei mattoni con malta, modalità di costruzione tipica degli acquedotti romani; altre fonti, invece, fanno risalire la costruzione della fortezza al periodo della dominazione normanna. Oggi, sono visibili soltanto una torre cilindrica sul lato orientale, la cinta muraria con sei grandi finestre e parte degli ambienti un tempo adibiti ad abitazione.

Nel 1951, sui resti del Castello, fu costruita la Stazione Meteorologica dell’Aeronautica Militare, successivamente demolita e ricostruita a lato del castello, al fine di preservare quel che rimane dell’antica fortezza, a testimonianza dell’unità etnica, geografica e politica del territorio della Baronia.