Il Santuario di San Liberatore Vescovo e Martire ha un'origine molto lontana ad Ariano Irpino, precisamente 15 Maggio 305 d.C., quando avvenne il martirio dello stesso Santo nel territorio della città del Tricolle, al tempo degli editti di persecuzione di Diocleziano. Alcune fonti fanno riferimento al fatto che il corpo di San Liberatore riposò nell'edificio religioso suddetto dal IV all'VIII secolo e da qui fu traslato alla Chiesa di Santa Sofia, a Benevento, dove rimase fino al secolo XVII.  

Forte il legame della comunità arianese a San Liberatore, la testimonianza più antica è costituita dalla bella statua lignea che risale al 1349. Le visite pastorali posteriori al 1517 parlano della Chiesa in questione come rurale, costruita proprio sul luogo del martirio del Santo. Nel XVIII secolo, oltre all'altare maggiore, vi erano altre due cappelle con altare, dedicate a S.Vito e S.Eligio. Nel 1670 ci furono lavori di restauro. Alla fine del XIX secolo, grazie alla generosità della gente locale, si effettuarono altri sostanziali rifacimenti, nel corso dei quali vennero alla luce  alcune reliquie di San Liberatore, precisamente sotto l'antico altare maggiore. Fino al 1962 il tempio si presentava con una pianta a croce greca  e dotato di una cupola, costruita agli inizi del secolo, sotto il rettorato di Mons. Guardabascio. Proprio in seguito al terremoto del 1962, dopo i danni strutturali già verificatisi in quello del 1930, l'edificio fu demolito e ricostruito ex novo per cura del parroco, Don Antonio Di Stasio. Il Santuario, attualmente dotato di campanile, si affaccia su un elegante piazzale di recente ristrutturato. All'ingresso dello stesso, sorge un'antica fontana che la tradizione popolare vuole zampilli sul luogo di decapitazione del Santo. 

Il Santuario, nei secoli, si è sempre caratterizzato per il culto e il legame della comunità arianese a San Liberatore. Tuttavia la Chiesa arianese non inserì la memoria nel calendario dei suoi Santi. L'appellativo di Vescovo di Ariano, attribuito a San Liberatore, non fu rivendicato dalla Diocesi della città del Tricolle fino a tutto il XVI secolo. Da lì un crescendo del ruolo attribuito al martire da parte delle autorità religiose locali, fino all'indizione dell'anno di San Liberatore in occasione del 1700° anniversario dal suo sacrificio, voluta da Mons. Giovanni D'Alise. Il 20 Maggio 2006, con decreto dello stesso Mons. Giovanni D'Alise, fu ufficialmente istituito il Santuario Diocesano di San Liberatore Vescovo e Martire con il titolo "Ut omnes unum sint"

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