Anche questa settimana ritorna la rassegna Visioni a cura del CentroDonna, in collaborazione con Quaderni di CinemaSud, con la proiezione del film "Alcarràs" di Carla Simón. Un film di una semplicità che commuove, un racconto organizzato intorno a un luogo che parla di memoria e identità in via di estinzione, partendo dalla propria esperienza biografica.
Difatti, il titolo corrisponde al nome di un paesino rurale della Catalogna, lo stesso da cui proviene la regista. Film d’apertura del Bellaria Film Festival 2022 e Orso d’oro a Berlino racconta di un mondo che si sta per perdere, di un passato e di un presente che stanno per essere spazzati via: la storia di una famiglia contadina costretta a lasciare la sua terra "nel vortice entusiastico di un progresso che sembra non tener conto del prezzo da pagare".
Una bambina di sei anni gioca con i fratellini in una Citroën abbandonata, fingendo che sia un’astronave che è arrivata troppo vicino al sole. Pochi fotogrammi dopo, una gru viene a portare via quell’auto, quei giochi, quel sogno. C’è una grande famiglia, i Solé, che da generazioni coltiva alberi di pesche su un terreno lasciato in usufrutto dalla ricca famiglia Pinyol, come ricompensa per essere stati nascosti dal bisnonno durante la guerra civile spagnola. Non c’è però nessun documento ufficiale che ne attesti la proprietà, solo il ricordo di una stretta di mano tra i due capifamiglia. Quando il giovane Pinyol decide di riconvertire il frutteto e investire nei pannelli solari, i Solé si ritrovano inermi davanti alla concreta possibilità di perdere sia la casa che la propria attività di sostentamento.
La regista non offre soluzioni, il suo è uno sguardo maturo, consapevole e ci invita a fare altrettanto. È un procedere lento quello di Alcarràs, fatto di rituali quotidiani e pratiche minuziose, di conoscenze antiche tramandate di generazione in generazione, di aneddoti e racconti, di noiose attese da far passare e tempi morti da riempire. Perché l’unica risposta possibile ad una minaccia d’estinzione, è continuare a fare l’unica cosa che si conosce e di cui si è capaci: il lavoro dei campi, che determina i tempi e i ritmi dell’esistenza, nonché l’identità e le radici di chi ci si dedica.
Abbandonarlo o esserne privati, significa prima di tutto perdere se stessi. Ed è oltremodo interessante che a rappresentare la minaccia siano le energie rinnovabili, massima espressione del progresso sostenibile. Ci sarebbe anche una soluzione, accettare che gli alberi di pesco vengano tutti sostituiti da pannelli solari, e la famiglia potrebbe rimanere lì, anzi potrebbe farlo lavorando di meno. Fino al prossimo strattone dato dal profitto, e dal futuro. Ma la vita dei Solé continua il suo corso, durante quella che forse sarà la sua ultima estate.
Orari: 17,30 – 19,30 – 21,30
Mercoledì 12 Aprile 2023, al Cinema Partenio di Avellino, ritorna Visioni con "Alcarràs" di Carla Simón
MER
Abbonamento Adulti 32,00 euro; Biglietto 5,00 euro
Avellino
Piazza del Popolo, 1, 83100 Avellino AV, Italia
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