Il ricordo di Ettore De Socio, la sua attenzione verso le aree marginali, il suo impegno civile e politico a sostegno degli ultimi, la sua passione per il giornalismo e per la fotografia sono al centro della prima edizione del concorso fotografico nazionale “Periferie” che si terrà il 18 Ottobre alle ore 17.00 al Museo Irpino insieme alla premiazione di altre due mostre dedicate allo stesso tema: “Tokai. I bambini di strada di Dhaka” di Marco Giannattasio e “Qui vive Jeeg” di Fabio Moscatelli.
L'iniziativa è nata dalla volontà della famiglia di Ettore, a due anni dalla sua scomparsa, ed è stata organizzata insieme con l’Associazione culturale “Controvento” e con il patrocinio della Provincia di Avellino dove, nella sala Grasso di Palazzo Caracciolo, si è tenuta la presentazione dell'iniziativa alla presenza del figlio Fulvio De Socio, della vedova Licia Festa, il presidente della Provincia di Avellino Rizieri Buonopane, il presidente dell'associazione Controvento Generoso Picone e la direttrice del Museo Irpino Giovanna Silvestri.
"L'idea di creare questo concorso nasce l'estate del 2023 in un momento di riflessione personale, durante il lutto conseguente alla perdita di mio padre - ha affermato il figlio Fulvio. Con il concorso abbiamo voluto coniugare le sue due passioni, riscontrando molte adesioni, circa 70 partecipanti nazionali, tra cui campani e avellinesi. Una parte dei progetti si concentra soprattutto nella zona Nord-Est italiana, Lombardia e Toscana. Quello che emerge, dagli elaborati dei diversi fotografi, è uno scenario ovviamente frastagliato, che riflette la personalità degli autori, con elementi di ottimismo ma anche negativi o addirittura elementi richiamanti un vero e proprio riscatto sociale per uscire dal cliché che vede la periferia povera, brutta e in degrado.Per finire, ci sono anche progetti di fotografi italiani che hanno lavorato all'estero, producendo reportage in Africa"
"Questi reportage - ha continuato De Socio - nascono, anche e soprattutto, per dare un contributo conoscitivo e formativo rispetto a delle realtà che sono lontane ma vicine - ha affermato Fulvio De Socio - un riscatto dei cittadini di determinate zone periferiche per sopperire ai vuoti dati dalla politica".
La valutazione delle opere da parte di giurati che hanno valutato, con un punteggio da 1 a 5, le abilità tecnico-pratiche del lavoro fotografico, la tematizzazione, l' originalità del lavoro, l'editing e il mood emozionale, per poter decretare i tre vincitori.
Le opere partecipanti al concorso fotografico in memoria di Ettore De Socio saranno visionabili presso la sede dell'ex Carcere Borbonico di Avellino al Museo Irpino, di Avellino fino al 4 gennaio 2025. I visitatori avranno la possibilità di ammirare i lavori di artisti emergenti e affermati, i cui progetti evidenziano la bellezza e le complessità delle periferie. In aggiunta, i monitor presenti in sala proietteranno in loop le opere di tutti gli autori che hanno partecipato al concorso, creando un’atmosfera immersiva e coinvolgente.