Continua "Dicembre al Mu.Bi": dal 7 al 30 dicembre 2023 un susseguirsi di appuntamenti con mostre, libri, musica, teatro e incontri al Museo Irpino e alla Biblioteca Capone che presentano il programma di eventi per il mese di dicembre.
Il Museo e la Biblioteca diventano ancora una volta un luogo aperto dove poter vivere percorsi d’arte, teatro, musica e letture nelle fredde giornate di dicembre grazie alla collaborazione di artisti e autori locali e nazionali e di associazioni del territorio.
In programma per venerdì 15 dicembre alle ore 17:00 il gruppo di lettura dedicato agli adulti presso la Sala Trevisani.
Il libro di cui si discuterà è "L’ultima estate in città" di Gianfranco Calligarich.
Questo romanzo di Gianfranco Calligarich, L’ultima estate in città, è stato pubblicato per la prima volta nel 1973 e poi dimenticato; è risorto grazie a una nuova pubblicazione nel 2010 (e di nuovo è scomparso); è stato infine ripubblicato (da Bompiani) nel 2016.
Il protagonista, Leo Gazzarra, approda a Roma, in treno, da Milano. A cercare fortuna, si diceva una volta. Ma Leo è uno sconfitto che spesso neppure combatte, uno che vive di avanzi, di ciò che gli altri hanno lasciato dietro di sé o scartato: l’appartamento, che una coppia di amici gli consente di abitare in un periodo in cui si trasferisce in Messico; la vecchia Alfa ‒ sempre dei suoi amici temporaneamente espatriati ‒ con cui si muove per Roma e se ne allontana in cerca del mare, presenza forte nella sua vita e anche nella sua storia familiare; il cibo, anche quello avanzato, che va cercando nelle trattorie della capitale.
Il mare, gli amici, le sbronze, la povertà, le donne e in particolare una, Arianna, di cui nel suo modo tortuoso si innamora, senza mai saperlo dire, senza riuscire a vivere il suo sentimento, i lavori precari e quelli che abbandona: di questo è fatta la vita di Leo.
Solitudine, dipendenza dall’alcol, inerzia, insonnia sono le sue compagnie. La storia con Arianna è una storia di non incontro, la storia di due persone che si cercano senza trovarsi se non quando è troppo tardi, quando, guardando al passato, riescono a dire di essersi amate.
La stagione più dura da sopportare, a Roma, sembra essere l’estate.
Il senso di morte è sempre presente in una storia disperata che tuttavia non è cupa. Niente patetismi, nella scrittura di Calligarich: una delle scene più commoventi, quella in cui il padre di Leo guarda in silenzio il figlio che va via sul treno, è narrata con straziante sobrietà.
Roma, la Roma ancora memore della dolce vita, accoglie Leo come accoglie tutti, lo abbraccia e lo vezzeggia con la più assoluta indifferenza verso la sua sorte; quando se ne rende conto, Leo prova nostalgia per la sua Milano grigia e affidabile.
E, per un momento, Leo fugge verso il passato, scorgendo, non visto, i suoi genitori, colti in un momento di tenera quotidianità alla quale si sente estraneo, alla quale non appartiene più.
Le pagine forse più toccanti sono quelle in cui compare l’amico Graziano Castelvecchio, regista alcolizzato, vessato dalla ricca moglie americana: è forse questo il legame più vero e profondo che Leo ha a Roma.
La storia finisce dove è naturale che debba finire: nel mare, grande culla, grande madre.
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0825 790526 (Biblioteca)
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VEN
dalle 17:00
Avellino
Piazza del Popolo, 1, 83100 Avellino AV, Italia
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