Mercoledì 31 gennaio alle ore 21:30 secondo appuntamento con la rassegna "Spazio Cinema " al  Castello d'Aquino di Grottaminarda.

In programma la proiezione di "L'Odio" di Mathieu Kassovitz, gioiellino del cinema francese, da molti considerato un vero e proprio capolavoro,  che si è aggiudicato il premio per la regia al Festival di Cannes 1995.

Razzismo, violenza e degrado nelle banlieue parigine. Un film folgorante, con dialoghi battenti, dal ritmo teso e serrato, che non lascia un attimo di respiro, girato in uno splendido e funzionalissimo bianco e nero, sporco e allucinato. 

Perché non c'è spazio per le sfumature e tanto meno per i colori, nel mondo svelato dal giovane talento francese Mathieu Kassovitz. Un mondo dove non si va tanto per il sottile: due fazioni in lotta; da una parte "noi", dall'altra "loro". 

Tutti cattivi, nessuno buono, nessuno condannato, nessuno assolto. Non c'è cieca adesione nello sguardo del regista, né giudizio morale. 

Solo un estremo e spietato rigore realistico nel tratteggiare uno spaccato sociale, senza mai scadere nel sociologismo spicciolo. Con un occhio a tanta cronaca francese.

Mathieu Kassovitz, talento precoce del cinema, nato il 3 agosto 1967 a Parigi dal regista Peter Kassovitz e dalla montatrice Chantal Rémy, debuttò da attore ad appena 11 anni in un film firmato dal padre: “Au bout du bout du banc“. A 17 cominciò invece il lavoro da assistente alla regia. Successivamente, tra il ’93 e il 2011, ha firmato sette film da regista e sceneggiatore.

Il 1995 fu il suo anno d’oro. Vinse infatti il Cesar (l’Oscar del cinema francese) per “la miglior speranza maschile” dopo la sua interpretazione in “Regarde les hommes tomber” di Jacques Odiard e uscì “L’Odio“, il suo secondo lungometraggio e unanimemente considerato da pubblico e critica il capolavoro di Kassovitz. I premi, in questo caso, arrivano a pioggia: miglior regia a Cannes ’95, miglior film giovane agli European Film Awards e, nel ’96, tre Cesar e due Lumiere.

Notevole, tra anni ’90 e 2000, resta anche la sua attività di attore, comparendo tra gli altri ne “Il favoloso mondo di Amelie” di Jean-Pierre Jeunet (2001) e in “Munich” di Steven Spielberg (2005).

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dalle 21:30

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