Chiesa e Convento di Santa Maria delle Grazie

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie annessa all'omonimo Convento, sullo scenario più suggestivo a nord-est della città di Avellino ne corona la sommità della collina. 
Ad essa si accede per due strade: Rampa S. Maria delle Grazie e Via Tuoro Cappuccini. 
La ripida salita della Rampa, la quale ad un certo punto si arresta, come per formare un breve piano, è percorsa ai due lati da silenti e fronzuti tigli che, con la loro maestosità, conferiscono al luogo un accentuato segno di religiosità e di meditazione. A metà di questa strada sorgeva in tempi lontani una croce di legno, sostituita poi con un crocifisso dipinto su tavola. Nei pressi sorge pure una edicola della Vergine, mentre un'altra sorge non lontano, visibile dalla strada che conduce a Picarelli, ove si scorge un tabernacolo con un'immagine della Vergine raffigurata su maiolica policroma, così come l'altra vicina al crocifisso. 
Sia il crocifisso che le edicole della Vergine vennero eretti nel 1830 dal Guardiano P. Illuminato da Mercogliano, dotto e valente predicatore, e furono restaurati nel 1927 dal Superiore dell'epoca P. Feliciano da S. Giovanni. 
La benedizione della croce avvenne il 3 maggio 1927 alla presenza di un numeroso popolo con a capo il Podestà Avv. Carmine Tarantino. 

L'altra strada che porta alla Chiesa, la via Tuoro Cappuccini, risulta recentemente trasformata a causa del notevole incremento edilizio avutosi in questi decenni sia per la presenza in loco di insediamenti urbani, sia per il sorgere di numerosi edifici scolastici. Sull'ampio spiazzo sorge la Chiesa in un corpo unico col Convento. 

Composta da due navate essa fu eretta tra il 1580 e il 1584. Il Vescovo Ascanio Albertini pose la pietra di fondazione, mentre la consacrazione avvenne nel 1609, sotto il pastorale del Vescovo Muzio Cinquini. 
Che la Chiesa sia stata consacrata solennemente, non v'è nessun dubbio, convalidata questa affermazione dalle croci rituali incastonate nelle pareti. Tra l'atrio e la bussola della Chiesa in uno spaio luminoso è posto il Coro, recentemente arretrato di alcuni metri costruito in solido legno di noce circondato da una serie di stalli le cui spalliere presentano pregiati intarsi d'olivo rifatti nel 1857. 

La venerazione dei fedeli per la Madonna delle Grazie indusse, il 15 dicembre 1843 con Rescritto ad septennium il Cardinale Ferretti, Prefetto della S. Congregazione delle Indulgenze, su istanza del Guardiano P. Grande Bonaventura da Cassano Irpino, ad accordare ex audientia SS.mi Gregorio XVI, l'indulgenza plenaria a tutti i devoti che in uno dei giorni della prima settimana di luglio si fossero confessati e comunicati nella Chiesa dei PP. Cappuccini, pregando secondo l'intenzione del Papa, nonché l'indulgenza di 300 giorni ai fedeli che avessero praticato e partecipato alle sacre funzioni della novena precedente la festa del 2 luglio. Tali benevole concessioni, supplice il P. Guardiano Felice da Napoli, furono confermate in perpetuo ed estese anche ai defunti da Papa Pio IX con Breve del 27 giugno 1956, limitandosi però l'indulgenza parziale a 200 giorni e la plenaria solo a coloro che, con le debite disposizioni e solide condizioni, avessero fatto una visita al Santuario in ciascun giorno del mese di luglio. 

Frate Paolino da Napoli, Custode Generale della Famiglia Francescana dei Cappuccini, e Guardiano del Convento e della Chiesa intitolata Santa Maria delle Graie in Avellino propose fin dal 1580 che l'immagine della Madonna delle Graie col Bambino Gesù fosse esposta alla venerazione di tutti, essendo la medesima immagine famosissima per antichità di culto, per celebrità di miracoli  e per concorso di Popoli.

La parrocchia è sorta nel 1983, per le necessità di un intenso nucleo abitativo già da tempo costituito e per i nuovi insediamenti previsti nella zona.

Comprende il territorio della città denominato Tuoro Cappuccini, il Parco Abate, Rampa S. Maria delle Grazie e si estende oltre lo stadio Partenio.