Vallesaccarda

Il comune di Vallesaccarda sorge nell'area della Baronia. È un paese di 1.308 abitanti, situato a 650 metri sul livello del mare e a 72 km da Avellino. Il territorio si estende per 14,13 km² ed è racchiuso tra tre corsi d’acqua: l’Ufita, il Calaggio e il torrente Fiumarella. I comuni confinanti sono: Anzano di Puglia, San Sossio Baronia, Scampitella e Trevico.
L'etimologia del nome è un composto del sostantivo “valle” e dall’antroponimo “Saccardo”, che ha assunto, in questo caso, una forma aggettivale, riferendosi probabilmente al fondatore. Gli abitanti sono detti vallesaccardesi e Maria Santissima Immacolata è il loro patrono.

LUOGHI DI INTERESSE

Chiesa di Maria Santissima Immacolata - Ubicata nella piazza centrale del paese, l'impianto originario dovrebbe risalire al XVII secolo: la Chiesa venne riedificata dopo il terremoto del 23 luglio 1930
Chiesa di San Giuseppe - Sita in località Taverna delle Noci, è stata ricostruita, in seguito al sisma del 1930
Taverna delle Noci - Situata in prossimità del torrente Fiumarella, rientra in area di interesse archeologico, con resti di un mulino ad acqua funzionante fino al 1930
Altro - Arena Bianca Geo Parco, Itinerari e sentieri naturali
Fontane - Serro D’Annunzio, Menichella, Cotugno, Sant'Antonio, Lapillo

EVENTI

Festa di Maria Santissima Immacolata - Festeggiamenti in onore del Santo Patrono che si svolgono nel mese di dicembre e che coinvolgono tutta la comunità, con il ritorno in paese di tanti emigrati

PIATTI E PRODOTTI TIPICI

Irpinia Colline dell'Ufita DOP - Olio extravergine di oliva derivante in gran parte dalla varietà Ravece, caratterizzato da un piacevole gusto amaro e piccante
Triilli con le noci - Primo piatto composto da una tipica pasta fresca fatta a mano, simile ai cavatelli ma più grandi, condito con le noci
Caciocavallo Silano DOP - Formaggio semiduro, a pasta filata, prodotto con latte di diverse vacche, tra cui la podolica
Caciocavallo irpino di grotta PAT - Formaggio a pasta filata, prodotto con latte proveniente da allevamenti di piccole e medie dimensioni, da bovine in prevalenza di razza bruna, stagionato tradizionalmente in grotta

CURIOSITÀ

Anche Quinto Orazio Flacco scrisse di Vallesaccarda, più precisamente di un episodio avvenuto nella località Taverna delle Noci. Durante il suo viaggio da Roma verso Brindisi nel 37 a.C. insieme a Mecenate e Virgilio, racconta di un suo fugace incontro con una giovane e bella ragazza del luogo.
A Vallesaccarda ha sede il ristorante Oasis Sapori Antichi, noto per le sue pietanze tradizionali. Nel 2017, il locale è stato inserito nella lista dei dieci migliori ristoranti in Italia, stilata dal quotidiano inglese The Guardian.

CENNI STORICI

I primi insediamenti nell'attuale territorio di Vallesaccarda risalirebbero a un'era antichissima: in molte località, quali Mattine, Civita, Monte Mauro e Taverna delle Noci, sono state rinvenute numerose testimonianze archeologiche che dimostrerebbero la correlazione tra l'attuale area vallesaccardese e le antiche vie di comunicazione, quali l'Aurelia-Aeclanensis e il diverticolo che la metteva in collegamento con il Regio Tratturo, giungendo fino alla Traiana.
In epoca medievale, le sorti di Vallesaccarda furono strettamente legate a quelle della Baronia di Vico, fino al 1507, allorquando divenne proprietà del capitano spagnolo Consalvo de Cordova, dalla cui figlia, Elvira, fu venduta otto anni più tardi al Presidente del Sacro Consiglio Regio del Regno di Napoli, Francesco Loffredo. La famiglia di quest'ultimo amministrò il paese fino all'abolizione della feudalità, avvenuta nel 1806.
Con l'avvenuta Unità d'Italia nel 1861, Vallesaccarda continuò a dipendere da Trevico, in qualità di frazione del comune viciniore. Soltanto nel 1958, riuscì a separarsene e a diventare comune autonomo, l'ultimo della Baronia a ottenere un'amministrazione comunale a sé stante.