Avellino, "Food for profit" per lo Zia Lidia

Penultimo appuntamento con il cinema dello Zia Lidia Social Club, lunedì 20 maggio alle ore 20:30 presso il Cinema Partenio con il documentario scritto e diretto da Giulia Innocenzi e Paolo D'Ambrosi, Food for profit.

E' un servizio giornalistico di denuncia che ben si adegua al ritmo e alla narrazione cinematografica, grazie anche agli inserti animati di Jonathan Reyes. 

Una denuncia che dice chiaro e tondo come funzionano gli allevamenti intensivi di polli, suini, bovini, animali destinati alle nostre tavole e che prima di essere macellati vivono in condizioni pessime, soggetti a malattie e a morte. 

Fine che arriva per i capi non conformi all’esigenze dell’industria, chiamati significativamente “scarti”, nei modi più atroci. Ma la domanda di carne non ha avuto sempre questi livelli: è negli ultimi decenni che sono sorti allevamenti intensivi dove prima c’erano campi coltivati o allevamenti più piccoli, il tutto con grosse sovvenzioni dell'Europa. 

Con tutto il portato negativo anche per il consumo di acqua, di emissione di metano, di possibile nuove pandemie. Al di là della denuncia specifica, il documentario ci illumina anche sui meccanismi lobbistici che condizionano l’approvazione delle normative a livello UE. 

Meccanismi che si pensava relegati al secolo scorso, quello dei regimi e della democrazia per i pochi. La realtà che ci restituisce l’inchiesta di D’Ambrosi e Innocenzi è ben diversa, e mostra quanto la brama di potere e di denaro cancelli gli ideali di equità e giustizia in chi li ha perseguiti da giovane. 

Proiettato per la prima volta al Parlamento europeo nel febbraio 2024 e poi presentato in diverse sedi istituzionali, dal Parlamento italiano ai Consigli regionali, e da marzo  distribuito nei cinema italiani. 

“Due terzi dei terreni coltivati vanno agli allevamenti intensivi ed è uno spreco. Se non fossero destinati agli allevamenti di animali, ma a coltivazioni per una dieta vegetale, avremmo un’abbondanza di cibo e non ci sarebbe una corsa alla produttività fatta in questo modo” (Giulia Innocenzi)