"Nel mondo, solo esseri caduti all'ultimo grado dell'umiliazione, molto al di sotto della mendicità, non solo privi di considerazione sociale ma giudicati da tutti come sprovvisti della prima dignità umana, la ragione, solo quelli hanno effettivamente la possibilità di dire la verità. Tutti gli altri mentono". Cristina Campo 

Il prossimo 29 aprile ricorrerà il centenario della nascita di Cristina Campo, Vittoria Guerrini questo il suo vero nome, nata a Bologna il 29 aprile 1923, è stata scrittrice, poetessa, critica letteraria, consulente editoriale, traduttrice; straordinaria ed originale interprete della più profonda spiritualità insita nella letteratura europea. La prosa di Cristina Campo è tra le più belle della letteratura italiana, caratterizzata dall’utilizzo della scrittura critica assurta a paradigma della letteratura stessa e per questo divenuta scrittura d’arte.

Sabato 29 Aprile alle ore 17:00, prende il via il Festival della Valle, un percorso itinerante di incontri culturali a cura di Monia Gaita e Antonietta Gnerre dell'Associazione Agorà di Pratola Serra, volto a valorizzare la Valle del fiume Sabato attraverso il pensiero e l'arte nelle sue molteplici declinazioni: scrittura, pittura, scienza, sport, filosofia e politica. "Un piccolo seme ad incubare una scommessa di crescita per le comunità di questa terra".

Il Tema del primo appuntamento di sabato, al Circolo della Stampa di Avellino, sarà appunto "La spiritualità di una sublime voce poetica del '900", un ricordo della poetessa Cristina Campo, nel centenario della nascita, attraverso la lettura dei suoi versi e scritti.

Scrittrice spirituale e di fede cristiana, per Cristina Campo sia le fiabe che i Vangeli non trasmettono norme valide per sempre, indipendentemente dalle circostanze, ma invitano a leggere nella vita stessa i segni che vengono via via offerti, a decifrare la potenza dei simboli nel loro concreto quanto inaspettato affacciarsi qui e ora, in modi sempre diversi e imprevedibili.

Sottolinea con forza che lo spirituale e il corporeo sono legati insieme nel mistero della reincarnazione, il divino attraversa e coinvolge il sensibile, cosicché corpo e spirito non sono separati, ma intimamente uniti al divino. Tale verità secondo la Campo era ben presente nel Cristianesimo delle origini e che si è andata perduta nel mondo di oggi, anche se ne ritroviamo tracce sia nel mondo bizantino che nella devozione popolare. La scrittrice non rinnega la speranza come virtù teologale ma la rigetta interamente come speranza mondana.

La misura essenziale del suo pensiero potrebbe racchiudersi nel titolo "Il segno preciso delle cose nella dissolvenza del tempo, tra visibile e invisibile": è la fedeltà alla realtà precisa del visibile che permette un cambiamento di prospettiva e il rovesciamento dello sguardo, per il cui l’invisibile diventa l’autentica trama significante della realtà; ed è allora che sentiamo la vita che risplende perché in rapporto con il suo mistero. 

In "Sotto falso nome", la scrittrice scrive che le quattro linee della felicità che guidano la strada da Oriente ad Occidente sono il linguaggio, il paesaggio, il mito, e il rito. Il paesaggio congiunge l’infanzia con la vecchiaia, l’inizio con la fine; si tratta di un avanzamento di ritorno, come il vecchio che rievoca, raccontando fiabe ad un bambino, la propria infanzia.

Cristina Campo è stata antimoderna, conservatrice e appassionata custode della tradizione, è stata una fata lottatrice che ha tradotto William Carlos Williams, che sistemava le bozze dei romanzi di Alessandro Spina, un genio incompreso e abbandonato in un paese di invidiosi e cialtroni, amante dei versi di di T.E. Lawrence ed Emily Dickinson. Cristina Campo ci dice che la poesia è rovina, affioramento di luci tra le tenebre. Per questo è sempre attuale.

Programma di Sabato 29 Aprile 2023 ore 17:00:

Cristina Campo 
nel centenario della nascita (1923 - 2023)
La spiritualità di una sublime voce poetica del '900

Saluti
Gianluca Festa - sindaco di Avellino
Gianni Festa - direttore del Corriere dell'Irpinia

Interverranno
Davide Rondoni, poeta e scrittore
Ilenia D'Oria, presidente Archeoclub d'Italia Avellino

Letture e Musica
Paolo De Vito con il maestro Giuseppe Musto

A conclusione il dibattito:
Quanto oggi la dimensione del sacro è presente nel linguaggio?

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SAB
dalle 17:00

Indicazioni dell'organizzatore
Organizzatore:
Associazione Agorà in collaborazione con "Premio Prata" e con il patrocinio del Comune di Pratola Serra
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