Avellino, a Visioni la poetica di "Californie"

Terzo appuntamento con la rassegna cinematografica Visioni a cura dell'Associazione Centrodonna, in collaborazione con Quaderni di Cinemasud. Mercoledì 22 Marzo, presso il Cinema Partenio, sarà proiettato il film "Californie" di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman. Un film del 2021, uscito al cinema giovedì 21 aprile 2022, con Khadija Jaafari, Ikram Jaafari, Marilena Amato, Fatima Ramouch, Simona Petrosino. Genere Drammatico, durata 81 minuti, distribuito da Fandango. Nel luglio 2022, nell'Arena Nuovo Sacher, durante la 15^ edizione della rassegna "Bimbi belli - Esordi nel cinema italiano" di Nanni Moretti, Californie ha conquistato il premio per il miglior film.

Girato nell'arco di cinque anni, Californie è la poetica ed avvincente rappresentazione di quanto le decisioni e soprattutto le scelte, apparentemente irrilevanti, possano condizionare il futuro di un individuo, in bilico tra farcela e il soccombere di fronte alle difficoltà. "Californie" non è solo il titolo del film ma l'insegna sbagliata del salone per parrucchiera dove lavora la protagonista. E mostra una condizione sociale, di disagio, uno spaccato potente e umile di una periferia in cui sono sbagliate anche le insegne.

Il film narra le vicende di Jamila, una ragazza di origine marocchina, che vive con la sua famiglia a Torre Annunziata, in provincia di Napoli. A 9 anni ha grandi ambiziosi ma poi si isola sempre più in sé stessa, non frequenta i coetanei ed evita di andare in classe. A 12 anni, mette i soldi da parte perché vuole tornare in Marocco, anche da sola. A 13 lavora a tempo pieno come parrucchiera presso il salone Californie. Riesce a comprarsi tutto quello di cui ha bisogno, vestiti e telefono compresi. Poi una mattina, sul posto di lavoro, arriva un assistente sociale e le chiede come mai non va a scuola.

Una condizione giovanile, quella di Jamila, in cui si trovano tantissimi ragazzi stranieri nati in Italia. Estromessa infatti dai suoi coetanei perché straniera, Jamila sembra sviluppare la tendenza ad isolarsi dagli altri. Non avendo una famiglia cui aggrapparsi, si rinchiude dentro una solitudine inevitabile, ma esternamente mostra una rabbia che la porta a scontrarsi con chi le si avvicina. In realtà, non si fida di nessuno, nemmeno di chi pare davvero interessato a poterla aiutare. Così, inizia a sognare di tornare nella propria terra di nascita, come se l’Italia non potesse offrirle alcun futuro.

Non guarda in faccia nessuno quando vuole raggiungere il suo obiettivo, come nella scena in cui si presenta da una cliente per farle i capelli. Non si vuole neanche far mettere i piedi in testa da nessuno e risponde a tono alla sua insegnante quando non le vuole spiegare quello che ha letto. Ma soprattutto lascia emergere i suoi sensi di colpa in uno dei momenti più intensi del film nel momento in cui piange e guarda la madre dalla finestra. La sua identità divisa tra Italia e Marocco segue i naturali passaggi soggettivi, dal desiderio del ritorno a casa al suo rifiuto.