Il comune di Avella sorge nell'area della Bassa Irpinia. È un paese di 7.688 abitanti, situato a 207 metri sul livello del mare e a 24 km da Avellino. Il territorio si estende per 29,39 km² e i comuni confinanti sono: Baiano, Casamarciano, Cervinara, Pannarano, Roccarainola, Rotondi, San Martino Valle Caudina, Sirignano, Sperone, Tufino e Visciano. È attraversato dal fiume Clanio.
L'etimologia del nome ha diverse ipotesi: sembrerebbe provenire da "abblona", termine latino che significherebbe "ricca di mele"; da "abel" che significherebbe "campo erboso"; mentre nel Settecento il botanico Linneo attribuì il nome scientifico alla nocciola, nux avellana, relativa alla specie corylus avellana derivante proprio da Avella.
La storia di Avella sotto il dominio romano inizia nel 339 a.C., quando divenne una ''civitas foederata'' e poi un municipio, godendo di una posizione strategica e di una fertile terra legata alla coltivazione della nocciola. Prima di diventare romana, Avella era soggetta al popolo Sannita e condivideva le sorti con la vicina Nola. Nel 339 a.C., Avella strinse un patto di fedeltà con Roma, diventando una ''civitas foederata'' (città alleata), mantenendo una certa autonomia.
Durante la Guerra Sociale (91-89 a.C.), la fedeltà di Avella a Roma fu punita dai Sanniti, che assediavano la vicina Nola, con la distruzione della città.
Dopo il conflitto, Avella divenne una colonia romana e, all'epoca dell'imperatore Vespasiano, un municipio, ricevendo terre distribuite tra i veterani.
Le testimonianze romane presenti ad Avella sono:
l'Anfiteatro Romano costruito tra il I e il II secolo d.C, di dimensioni simili a quello di Pompei. È costruito sopra le rovine di strutture sannitiche distrutte durante la Guerra Sociale. Le rovine mostrano ancora parti ben conservate, come i vomitori, il podio e le gradinate. Fra i più antichi della Campania, è rapportato a quello di Pompei, non tanto per le sue dimensioni (60 metri di lunghezza e 35 di larghezza, dunque più contenute) quanto per il materiale e la tecnica di costruzione in opus reticolatum di tipo giallo.
Grandi gradinate, ima, media e summa cavea, abbracciavano un’arena posta a un livello inferiore al restante piano di calpestio, come raffigurato in una base onoraria del 170 d.C., conservata all’ingresso principale del Palazzo Baronale, in Piazza Municipio. Le prime due cavee, inferiore e centrale, sono ancora visibili con alcuni sedili in tufo; mentre della summa cavea, superiore, restano poche tracce. All’arena si accedeva attraverso due porte: la “porta triumphalis” e la “porta libitinensis”. Rispettivamente, dalla porta della vittoria scendevano con una biga, acclamate da tutti, le massime autorità, che si fermavano al centro dell’arena per poi salire sul podio da dove assistevano allo spettacolo; dalla seconda, invece, venivano portati via i moribondi e i vinti dei combattimenti. Una terza porta più piccola consentiva l’accesso a un tempietto dedicato a un dio, a cui i gladiatori si rivolgevano prima di scendere nell’arena per i combattimenti. Oggi, attrezzato di un efficiente info point e di una zona bar, è meta assidua di visite culturali e sede suggestiva di importanti spettacoli musicali e teatrali. Testimone di gloriosi avvenimenti, memorabili storie, campo dei giochi e dei combattimenti tra gladiatori, l’Anfiteatro Romano di Avella risalta ancora oggi in tutta la sua maestosità nell’Area Archeologica della cittadina, poco fuori il centro abitato del quartiere San Pietro.
Ad ovest dell'antica città si trova un'Area Archeologica con monumenti funerari ben conservati, datati tra la tarda età ellenistica e la prima età imperiale. Questi mausolei hanno una forma tipica a dado, con la cella sepolcrale contenuta nel corpo inferiore e un corredo funebre completo, che serviva per riti funebri specifici. L'Area Archeologica della Necropoli Monumentale di Avella è un luogo di interesse storico, situato in Via Tombe Romane.
Appartenute a ignote famiglie dell’aristocrazia locale, i monumenti funerari sono allineati lungo le strade d’uscita che conducevano alle località limitrofe. Databili tra la tarda età ellenistica e la prima età imperiale, le tombe erano edificate con la tecnica opus incertum, in pietra calcarea locale, mattoni di terracotta e tufo grigio, utilizzato soprattutto per i rivestimenti esterni.
Tipici monumenti sepolcrali "a dado", ossia a pianta quadrata, sono costituiti da due corpi sovrapposti: la parte inferiore quadrangolare, che poggia su mattoni laterizi sporgenti, e quella superiore, cilindrica, terminante a cuspide o sormontata da un’edicola. La cella sepolcrale, a pianta rettangolare e volta a botte, è contenuta nel corpo inferiore e presenta un ingresso molto basso; peculiari sono le sue dimensioni ridotte che, per questo motivo, le permettevano di contenere solo il corredo e le urne cinerarie, caratterizzando, difatti, i mausolei avellani rispetto a quelli ritrovati altrove. Nei recinti che circondano i monumenti del complesso in località Casale, venivano riposti vasi, piante e ornamenti vari dedicati ai defunti.
L'architettura delle Tombe Romane di Avella, sebbene comune a quella di altri monumenti adibiti a simile funzione e rinvenuti nel territorio campano, rappresenta una testimonianza esemplare per la ricostruzione dei riti funebri in epoca classica.
Il MIA Avella - Museo Immersivo e Archeologico di Avella è, invece, un allestimento tecnologico realizzato presso il Palazzo Baronale di Avella ed è un progetto rientrante nel piano di valorizzazione territoriale del Sistema Irpinia. Si tratta di un percorso multimediale caratterizzato da proiezioni, suggestioni grafiche, quadri parlanti e postazioni di Realtà Virtuale per raccontare la storia di Avella e del Palazzo dai primi insediamenti sul territorio, passando per l’Abella romana, il medioevo e arrivando all’800 e all’Avella moderna. La narrazione della storia di Avella si intreccia con gli eventi di stampo internazionale per contestualizzare l’evoluzione del territorio irpino. Postazioni educational e postazioni dedicate ad un pubblico di persone cieche e ipovedenti completano l’experience.
Ogni tappa è pensata per stimolare l’interesse degli studenti, con approcci didattici che possono essere sviluppati in classe prima e dopo la visita sul campo.
Durata Itinerario: intera giornata
Mattina: Introduzione Storica e Visita al MIA Avella
Ore 9.00 - Arrivo ad Avella con introduzione alla storia della città e alle sue radici romane
- Breve lezione sulla Storia di Avella: come la città si sviluppò durante l'epoca romana.
- Spiegazione della Via Appia e dell'importanza della città lungo questa strada.
- Discussione sull’architettura romana, il concetto di “fori” e anfiteatri.
Ore 10.00 - MIA Avella - Museo Immersivo e Archeologico di Avella
Visita delle sale museali per comprendere la storia di Avella e del Palazzo Baronale, dai primi insediamenti sul territorio, passando per l’Abella romana e medievale fino ad arrivare all’800 e all’Avella moderna.
- Sala 00
- Sala 0
- Sala 1 - Le origini di Abella
- Sala 2 – La Abella Romana
- Sala 3 - Il Medioevo
- Sala 4 - Francesca de Avella
- Sala 5 - Dal ‘500 all’800
- Sala 6 - L’800
- Sala 7 - Dal passato ad oggi
- Sala Educational
Pranzo tipico (area attrezzata o agriturismo locale)
Pomeriggio: Visita all'Anfiteatro Romano di Avella e all'Area Archeologica della Necropoli Monumentale di Avella
Ore 14.30 - Esplorare le rovine di un luogo di spettacolo tipico dell’antica Roma
- Osservazione diretta tra le rovine: gli studenti devono immaginare di essere spettatori o attori
Ore 16.30 - Esplorare l'architettura delle Tombe Romane nell'Area Archeologica della Necropoli Monumentale
- Osservazione diretta di una testimonianza esemplare per la ricostruzione dei riti funebri in epoca classica
Attività didattiche:
- In classe o all’aperto, riflessione su ciò che hanno appreso gli studenti riguardo alla vita nell’antica Roma, attraverso una discussione guidata.
- Riflessione scritta: ogni studente scrive un breve paragrafo sulle loro impressioni dell’esperienza e su ciò che hanno trovato più affascinante nell’arte e nell’architettura romana.
- Assistere ad una Rappresentazione teatrale nell’Anfiteatro Romano
Partenza e rientro
Obiettivi didattici:
- Comprendere l’impatto della colonizzazione romana sull’area "Abella" e dintorni
- Riconoscere elementi di urbanistica romana sul territorio e confrontarli con l’organizzazione odierna.
- Analizzare il tessuto archeologico locale: resti, necropoli, testimonianze architettoniche.
- Interpretare fonti storiche e reperti per ricostruire usi, economia e vita quotidiana.
- Comprendere la romanizzazione: lingua, religione, pratiche sociali, reti commerciali e influenze culturali.
- Sviluppare competenze di lettura del territorio: mappa, orientamento, contesto paesaggistico.
- Confrontare la realtà antica e presente .
- Affinare osservazione scientifica
- Sviluppare competenze trasversali: lavoro di gruppo, comunicazione, ascolto di fonti diverse.
- Stimolare curiosità critica sui processi storici: memoria collettiva e trasmissione nel tempo.
Materiale Didattico: Brochure o mappe del sito archeologico, quaderno per appunti e disegni.
MIA Avella – Museo Immersivo e Archeologico di Avella
Multimedialer Pfad mit Projektionen, grafischen Vorschlägen, sprechenden Bildern und Virtual-Reality-Stationen, die die Geschichte von Avella und dem Palazzo Baronale erzählen
Area Archeologica dell'Anfiteatro Romano di Avella
Es ist ein Freilichtmuseum, das die Größe Avellas in der römischen Epoche feiert und in dem man den Ruhm des kaiserlichen Roms wiedererleben kann.
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