Il comune di Teora sorge nell'area dell'Alta Irpinia. È un paese di 1.476 abitanti, situato a 660 metri sul livello del mare e a 58 km da Avellino. Il territorio si estende per 23,21 km² e i comuni confinanti sono: Caposele, Conza della Campania, Lioni e Morra De Sanctis. È attraversato dal fiume Ofanto.
L'etimologia del nome proviene probabilmente dal latino tugurium, il cui plurale è teguria, ossia capanne, in riferimento ai rifugi costruiti dai Sanniti. Gli abitanti sono detti teoresi e San Nicola di Bari è il loro patrono.
LUOGHI DI INTERESSE
- Chiesa di San Nicola - Edificio religioso sorto negli anni Ottanta, affianca la vecchia Chiesa, distrutta dal terremoto del 1980
- Fontana del Piano - Detta anche Fontana dei Tarantini, è realizzata in pietra chiara
- Pietra dei Matrimoni Civili - Collocata in Piazza Congrega, è un tavolo in pietra sul quale venivano redatti atti pubblici e si svolgevano matrimoni in forma civile
- Chiesa di San Vito - Edificio religioso, in grado di resistere al tremendo sisma del 1980
- Mulino Corona - Risalente alla fine del Settecento, è situato ai margini del centro storico del paese
- Fontana dei Morti - Risalente al XII secolo, è la fonte da cui si abbeveravano i cavalli dei carri diretti a Conza per seppellire i cadaveri
EVENTI
- Sagra delle Tomacelle - Evento enogastronomico, accompagnato dalla sfilata de Li Squaqqualacchiun’, maschera tipica teorese che apre le festività carnevalesche, in programma nel mese di gennaio
- Festa della Pesatura - Evento tradizionale, in programma nel mese di luglio
- Pizza di San Martino - Evento enogastronomico e religioso, in programma nel mese di novembre
- Festival delle Serenate - Evento estivo dedicato all'antica tradizione delle serenate teoresi, in programma nel mese di agosto
- Venerdì Santo - Via Crucis nelle strade del paese, in programma durante le festività pasquali
- Festa della Croce - Celebrazioni religiose, in programma nel mese di maggio
PIATTI E PRODOTTI TIPICI
- Tomacelle - Piatto tipico, simile a una polpetta, costituito da frattaglie di maiale, formaggio, uova e radice di rafano
- Pizza di Sant' Martin - Gâteau di patate preparato con latte, uova, salame, formaggio, prezzemolo, mozzarella, sale e pepe
- Bucatin cu lu frisc - Primo piatto tipico, realizzato con bucatini e sugo di carne di maiale, pomodori e peperoni sotto aceto
- Caciocavallo Silano DOP - Formaggio semiduro, a pasta filata, prodotto con latte di diverse vacche, tra cui la podolica
- Caciocavallo irpino di grotta PAT - Formaggio a pasta filata, prodotto con latte proveniente da allevamenti di piccole e medie dimensioni, da bovine in prevalenza di razza bruna, stagionato tradizionalmente in grotta
CURIOSITÀ
A Teora, la pesatura è legata al rito corale della mietitura del grano e della separazione, mediante la "pesa" del grano spiga.
Teora è terra di serenate: nel borgo, nessuno innamorato può sposarsi, senza prima aver dedicato una serenata pubblica alla propria amata.
Durante i festeggiamenti in onore di San Martino (11 novembre), i teoresi degustano la cosiddetta "Pizza di Sant'Martin", ossia il tradizionale gâteau di patate. Ciascuna porzione della pizza è servita con una moneta all'interno, in grado di conferire, a chi la trova, il "potere" di ordinare il pranzo del 21 novembre ai commensali (il cosiddetto cummit, il Convivio).
CENNI STORICI
Nata da un precedente insediamento presannitico, Teora fece parte del territorio di Conza sia in età romana, come documentano i ritrovamenti delle tombe a fossa in località Oliveto-Cairano, sia in epoca medievale, seguendone a lungo le vicende storiche.
Citata nel 1098 in una bolla di Papa Urbano II e in un successivo atto notarile del 1332 come feudo di Filippo di Tigora, un nobile locale, Teora fu amministrata dai Gesualdo, dai Ludovisi e dai Mirelli; questi ultimi rimasero al timone fino al 1806, anno dell’abolizione della feudalità.
Il terremoto del 23 novembre 1980 ha duramente colpito l’abitato, distruggendo numerose testimonianze del passato, tra cui il palazzo baronale, la Chiesa di San Nicola di Mira e Casa Mazzeo. Del castello longobardo, situato in località Boiara e già colpito dal terremoto del 1732, non rimane alcuna traccia: si sa, tuttavia, che fu ristrutturato in epoca aragonese e che presentava torri cilindriche fondate su una base a scarpata.
Vivere momenti di ebbrezza, di gioia, di evasione, di libertà, Teora e i suoi “Squacqualacchiun” sono sempre pronti ad accogliere
Teora
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