Il comune di Bisaccia sorge nell'area dell'Alta Irpinia. È un paese di 3.799 abitanti, situato a 860 metri sul livello del mare e a 85 km da Avellino. Il territorio si estende per 37,19 km² e i comuni confinanti sono: Andretta, Aquilonia, Calitri, Guardia Lombardi, Lacedonia, Scampitella e Vallata.
L'etimologia del nome sembrerebbe provenire dal latino Bi Saccus che richiama la tracolla messa alla sella dell'animale da soma. Gli abitanti sono detti bisaccesi e Sant'Antonio da Padova è il loro patrono.
LUOGHI DI INTERESSE
- Chiesa della Natività di Maria (Concattedrale) - Edificata dai Normanni con facciata in stile gotico, è il principale luogo di culto di Bisaccia e si trova poco distante dal Castello Ducale
- Castello Ducale di Bisaccia - Bastione che aveva la funzione di proteggere i territori dalle incursioni nemiche, è divenuto poi residenza signorile; dal suo loggiato si può godere di un bellissimo panorama
- Museo Civico Archeologico - Allestito all’interno del Castello, conserva reperti della civiltà di Oliveto-Cairano
- Palazzo Capaldo - Residenza in cui nacque il senatore del Regno d'Italia Pietro Capaldo, situata nella parte vecchia di Bisaccia
- Formicoso - Altopiano dai dolci rilievi di steppa senza alberi, un tempo terreno da caccia dell’Imperatore
- Altro - Chiesa di S. Maria del Carmine, Chiesa di S. Gaetano, Chiesa di S. Michele, Chiesa dei Morti, Chiesa di S. Antonio da Padova, Chiesa di Contrada Oscata, Chiesa del Sacro Cuore
EVENTI
- Festa di Sant’Antonio da Padova - Festa del paese, in onore del Santo Patrono, con luminarie e concerti
- Estate bisaccese - Rassegna di concerti ed eventi musicali e culturali, in programma nel periodo estivo
- Festa di San Michele - Ricorrenza religiosa molto sentita in paese, si tiene a maggio e si rifà alle antiche feste di campagna
- Giornate di Federico II - Sfilata dei costumi d’epoca
- Processione del Calvario - Corteo religioso fino al Monte Calvario
- Fuochi di San Giuseppe - Tradizionali falò che si tengono il 18 marzo
PIATTI E PRODOTTI TIPICI
- Guanciale del Formicoso PAT - Taglio di carne suina di forma triangolare, ricavato dalla guancia del maiale e dotato di una componente di grasso pregiato
- Oliva masciatica PAT - frutto di media pezzatura a maturazione medio-tardiva, talvolta sfruttato per confezionare un olio dall'aroma fruttato e dal sapore tendenzialmente dolce
- Caciocavallo di grotta PAT - Formaggio a pasta filata, prodotto con latte proveniente da allevamenti di piccole e medie dimensioni, da bovine in prevalenza di razza bruna, stagionato tradizionalmente in grotta
- Caciocavallo irpino di grotta PAT - Formaggio a pasta filata, prodotto con latte proveniente da allevamenti di piccole e medie dimensioni, da bovine in prevalenza di razza bruna, stagionato tradizionalmente in grotta
- Caciocavallo Silano DOP - Formaggio semiduro, a pasta filata, prodotto con latte di diverse vacche, tra cui la podolica
CURIOSITÀ
All’interno del castello è presente una collezione museale incentrata sul mondo femminile indigeno della cultura di Oliveto-Cairano, un unicum nel suo genere. Un viaggio irripetibile tra i monili tradizionali delle donne che vissero nell’Irpinia d’Oriente tra i secoli VIII e VII.
Franco Arminio, poeta, scrittore e regista italiano, autodefinitosi come "paesologo", è originario e residente del borgo altirpino.
CENNI STORICI
Bisaccia ha una storia molto antica, radicata nella tradizione della lavorazione della lana e dell’allevamento di bestiame. Dai numerosi ritrovamenti, è stato possibile comprovare la presenza di una civiltà sociale preistorica, risalente al 2300 a.C. e che, già nel VII secolo a.C., commerciava maestranze e prodotti di lana, attraverso la cosiddetta “via della lana” che collegava il golfo di Manfredonia a quello di Salerno.
La prima menzione del borgo medioevale risalirebbe al 1087, in un documento in cui si parla di Roberto, Signore di Bisaccia. Questo territorio è stato attraversato dalle dominazioni romane, longobarde e normanne fino al 1230, anno in cui il feudo passò alla famiglia Contigli, privata del suo trono soltanto dall'imperatore Federico II, il quale fece ricostruire il castello di Bisaccia – quasi interamente distrutto dal terremoto del 1198 –, usandone i sotterranei come prigione. Il territorio visse, in seguito, periodi di dominazione spagnola, austriaca e borbonica.
Come accaduto per tanti altri Comuni dell'Irpinia, anche la storia di Bisaccia è stata segnata da tremendi terremoti, di cui si ricordano quelli del 1456, del 1694 (con la distruzione di tutte le chiese e più di duecento case), del 1732 e del 1980.
Ai viaggiatori "lenti" interessati ad assaporare storia e cultura del luogo, Bisaccia è pronta ad aprire le sue porte e svelare il mistero della sua Principessa
Bisaccia
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