La V Tappa del Giro d'Italia 2023 attraverserà l'Irpinia il 10 Maggio. Andiamo alla scoperta dei comuni attraversati dalla carovana rosa. 

Il comune di Paternopoli sorge nell'area della Valle del Calore. È un paese di 2.274 abitanti, situato a 501 metri sul livello del mare e a 28 km di distanza da Avellino. Il territorio si estende per 18,43 km² e i comuni confinanti sono: Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Fontanarosa, Gesualdo, Luogosano, Montemarano, San Mango sul Calore, Torella dei LombardiVillamaina.
L'etimologia del nome deriva del greco patèr, πατήρ, e pòlis, πόλις, ossia "città del padre". Gli abitanti sono detti paternesi e San Nicola di Bari è il loro patrono.

LUOGHI DI INTERESSE

  • Santuario Maria SS. della Consolazione - Conosciuto anche come Chiesa Madre di San Nicola, si caratterizza per l'imponente torre campanaria e per la vicina Scala Santa, luogo di devozione e di pellegrinaggio
  • Chiesa di San Francesco - Venne realizzata nel XVI secolo, all'interno delle mura di Paternopoli, su iniziativa dei Francescani
  • Chiesa di San Giuseppe - Piccolo edificio religioso cinquecentesco, arricchito dalla presenza di un bell'altare marmoreo, un coro ligneo e vari dipinti del XVIII secolo
  • Chiesa di San Sebastiano - Sita nella via omonima, ha mantenuto la sua configurazione originaria
  • Museo della Civiltà Contadina - Situato nei pressi del Municipio, conserva macchine agricole, utensili di lavoro e oggetti d’uso quotidiano della civiltà contadina locale
  • Palazzo De Iorio-De Conciliis - Costruito nel XVI secolo, nel cuore della parte storica di Paternopoli 
  • Palazzo Famiglietti - Confinante con la Chiesa Madre, presenta numerosi e ricchi ornamenti
  • Palazzo Famiglietti-Anziano - Risalente al XIX secolo, ospita, nelle sue cantine, un ristorante
  • Palazzo Ziviello-Pecce - Edificio signorile affiancato da un bellissimo giardino terrazzato
  • Villa Modestino - Nota anche con il nome di Casino di San Nicola, è una residenza di campagna dai lineamenti classici ed eleganti
  • Fontane - Acquara di Sopra, Acquara di Sotto, Pescara, Pescarella, Acqua dei Franci
     

EVENTI

PIATTI E PRODOTTI TIPICI

  • Broccolo di Paternopoli PAT - Di colore verde scuro intenso e dalle cime croccanti, è chiamato anche "broccolo aprilatico", perché viene raccolto principalmente nel mese di aprile
  • Taurasi DOCG- Vino di grande tradizione realizzato grazie a un vitigno dalle origini antichissime: ben strutturato, elegante e austero ma, al tempo stesso, equilibrato e tannico; adatto a un lunghissimo invecchiamento, anche grazie alla sua struttura, mineralità, buona alcolicità e pienezza
  • Irpinia Colline dell'Ufita DOP - Olio extravergine di oliva derivante in gran parte dalla varietà Ravece, caratterizzato da un piacevole gusto amaro e piccante
  • Uva Coda di Volpe Rossa PAT - Dagli acini ricchi di pruina e avvolti da una spessa buccia di colore rosso scuro, può essere impiegata come uva da tavola, oppure per la produzione dell'omonimo vino
  • Pizza e menesta e fasuli - Piatto tipico, composto da pizza di mais e minestra preparata con scarola e fagioli
  • Altre produzioni ortofrutticole - Noci, nocciole, fragole, fagioli, ciliegie, pesche, susine, melanzane, patate, pomodori, asparagi, aglio
     

CURIOSITÀ

Paternopoli era conosciuta, fino al 1863, con il nome di "Paterno", da cui "Patierno" in dialetto.
A Paternopoli si affermò un' apprezzata "Scuola di lettere ed arti", composta da uomini di elevata cultura che contribuirono alla costituzione dell'Unità d'Italia.
Dal 2012, il broccolo aprilatico di Paternopoli è inserito nella lista dei presidi Slow Food.
 

CENNI STORICI

Secondo alcuni studiosi, la presenza di insediamenti umani nell’attuale territorio di Paternopoli può farsi risalire dal secolo VIII a.C. In epoca romana, il territorio divenne, nel tempo, un rifugio di veri e propri eremiti detti “Pater che, complice anche la crisi economica e demografica dovuta alle pestilenze e ai terremoti, scelsero questi luoghi per loro dimora, divenendo riferimento importante per la povera gente del luogo: per questo motivo, la collina su cui si erano insediati venne denominata Paternum.
La caduta dell'Impero romano comportò una rapida decadenza del territorio per effetto delle incursioni dei Vandali, degli Ostrogoti e dei Goti, fino all'occupazione longobarda che, a partire dal 570, vi ripristinò condizioni di stabilità. Con il trattato di Ceprano del 1080, che pose fine alle lotte tra Longobardi e Normanni, il territorio di Paternopoli divenne di proprietà di Roberto d'Altavilla
Nell'anno 1139, il feudo fu assegnato in premio al signore di Gesualdo, Guglielmo, figlio illegittimo di Ruggero Borsa, duca di Puglia. Tra i feudatari che si sono succeduti nel tempo, ricordiamo i De Capua, i Filangieri, i Caracciolo, i Ludovisi, i Mirelli e i Carafa d'Andria, ultimi signori fino all'abolizione dei diritti feudali nel 1806.

 

Paternopoli da stringere a sè, così forte da fondersi con la sua anima più profonda e non staccarsene mai, sentire proprie quelle tradizioni che riempiono e che spingono a prendersene cura
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