Il comune di Carife sorge nell'area della Baronia. È un borgo di 1.381 abitanti, situato a 740 metri sul livello del mare e a 60 km da Avellino. Il territorio si estende per 16,72 km² e i comuni confinanti sono: Castel Baronia, Frigento, Guardia Lombardi, San Nicola Baronia, Sturno, Trevico e Vallata.
L'etimologia del nome è incerta e potrebbe provenire da Carifi, Casale di Sanseverino, vicino Salerno. Gli abitanti sono detti carifani e San Giovanni Battista è il loro patrono.
LUOGHI DI INTERESSE
- Museo Archeologico di Carife - Museo territoriale, in cui sono esposti reperti di epoca sannitica (V-IV secolo a.C.) e romana, è stato inaugurato nel 2019
- Area Archeologica di Carife - Sito di epoca sannitica ubicato sull'Appennino campano, è tra le più importanti aree archeologiche d'Irpinia
- Collegiata di San Giovanni Battista - Distrutta dal sisma del 1732, venne ricostruita nel 1756 in stile vanvitelliano
- Chiesa e Convento di San Francesco - Situata nel rione “Fossi”, è sicuramente uno dei luoghi più importanti e cari alla comunità carifana
- Chiesa dell'Addolorata - Conserva la maiolica artigianale con l'immagine della Madonna Addolorata
- Palazzo Marchesale - Edificio del X secolo, con portale arcuato a bugnato rustico e ampio cortile
- Sorgenti - Corsi d'acqua nelle località Bocche e Fiumara
EVENTI
- Tridd in Festa - Sagra dedicata alla pasta fresca tipica, in programma nel mese di agosto
- I Falò della Baronia - Evento che si tiene a dicembre con la passeggiata tra gli ulivi, i percorsi sensoriali e i falò serali insieme a musica ed enogastronomia
- Festa di San Giovanni Battista - Evento dal carattere sacro e storico, in onore del Santo Patrono, in programma nel mese di giugno
- Festa di San Rocco - Festeggiamenti in onore di San Rocco, in programma nel mese di agosto
- CarifOlio - Evento enogastronomico collaterale a "I Falò della Baronia", in programma nel mese di dicembre
- Brancaterra s'infiamma - Manifestazione artistica dedicata all’artigianato locale, in programma nel mese di maggio
PIATTI E PRODOTTI TIPICI
- Triidd al sugo - Piatto tipico locale, a base di pasta fresca (simile ai Triilli di Trevico) e ragù
- Irpinia Colline dell'Ufita DOP - Olio extravergine di oliva derivante in gran parte dalla varietà Ravece, caratterizzato da un piacevole gusto amaro e piccante
- Aglio dell'Ufita PAT - Prodotto dal sapore aromatico e caratterizzato da un'elevata quantità di oli essenziali e principi attivi
- Pomodorino dell'Ufita PAT - Di pezzatura medio-piccola, presenta un colore rosso vivo e numerosi semi all'interno
- Caciocavallo Silano DOP - Formaggio semiduro, a pasta filata, prodotto con latte di diverse vacche, tra cui la podolica
CURIOSITÀ
Numerose e colorite sono le leggende intorno alla “Pietra del Pesco”: c’è chi sostiene che il posto sia abitato dai diavoli, chi giura addirittura di averli visti entrare e uscire di corsa dai numerosi anfratti della roccia calcarea, mentre altri vi hanno cercato ricchissimi e favolosi tesori nascosti lì dai briganti.
Nella storia del comune, hanno un ruolo chiave i tratturi: larghi sentieri erbosi, pietrosi o in terra battuta, a fondo naturale, originatosi dal passaggio e dal calpestio degli armenti. Con il passare del tempo queste vie, da antiche transumanze, divennero strade principali dei popoli.
CENNI STORICI
Carife ha origini antichissime che partono dal III millennio a.C. e sono testimoniate da tanti reperti preromani. La presenza umana maggiormente documentata è, però, quella dei Sanniti che si stabilirono tra il V e IV secolo a.C., prima dell'avvento dei Romani. Con la caduta dell'Impero, giunsero le prime invasioni, a opera di Barbari, Goti, Bizantini e Longobardi.
Nel corso della sua storia, Carife è stata governata da diverse famiglie: De Bruveriis, Del Balzo, Orsini, Consalvo, Como, Mirobello e, infine, Capobianco, ultimi signori del paese della Baronia, prima dell'abolizione della feudalità nel 1806.
Nel 1820, i carifani parteciparono ai moti rivoluzionari con l’apertura della vendita denominata “L’Amore della Patria”, guidata dal rivoluzionario Tommaso Santoro, condannato poi all’esilio a vita dalla Gran Corte Criminale di Avellino.
Carife con i suoi antichi tratturi apre squarci alla scoperta della bellezza trasversale del suo territorio, un'esperienza naturalistica e comunitaria da non perdere
Carife
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